Sabelli, il presidente Anm attacca il governo e il premier commenta: “Triste e ingiusto”

ROMA – Se “il problema non sono i criminali, ma i giudici”, come già aveva detto, allora tutto può essere. Anche di vivere in un Paese in cui “i magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati”. Non la manda a dire Rodolfo Sabelli, presidente dell’associazione nazionale magistrati ospite a Unomattina su Raiuno. Quando invece “uno Stato che funzioni dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità”. Parole dure, all’indomani dell’ennesimo scandalo della casta, che lambisce anche il ministro Lupi. Non indagato ma presente nelle intercettazioni dell’indagine sullo scandalo lavori pubblici, tra regali e incarichi al figlio e un bell’abito di sartoria per lui. L’affondo di Sabelli non piace a Renzi, che dopo l’approvazione della riforma della reponsabilità civile dei magistrati aveva festeggiato, con l’immancabile tweet, “una firma attesa da 28 anni”. La sua. Oggi il premier bolla la frase del presidente Anm come “ingiusta e triste, che fa male”. “Si può contestare un singolo fatto – dichiara durante l’inaugurazione dell’anno accademico della scuola superiore di polizia – ma dire quelle cose lì, avendo una responsabilità, è triste”. Renzi afferma che “questo governo intende combattere perché non si formi uno stato di polizia, ma di pulizia. L’autorità anticorruzione l’abbiamo messa in campo perché casa per casa, appalto per appalto, si possa far pulito. Le pene sulla corruzione – conclude – devono essere aumentate. Pensare che si possa prescrivere la corruzione è inaccettabile, per questo stiamo intervenendo”. Ma prima, andava approvata la responsabilità civile delle toghe: le priorità sono queste.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest