Salvini, sindacati e Confindustria: la “sacra alleanza” contro il salario minimo

In favore del provvedimento i movimenti di lotta dei precari e le associazioni indipendenti

I segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Carmelo Barbagallo, Annamaria Furlan, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Legacoop hanno incontrato il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, i vice ministri, sottosegretari leghisti(e anche un neo consulente ex sottosegretaro attualmente indagato dalla magistratura) per trovare una sponda politica, sancire un’alleanza contro la legge sul salario minimo proposta dal ministro del lavoro, Luigi di Maio e dal Movimento 5 Stelle. E la Lega, a quanto pare si è offerta come sponda. Lo conferma il vice ministro leghista  allo sviluppo, Massimo Garavaglia in un’intervista a 24 Mattino su Radio 24   “Non mi aspettavo questo muro contro il Salario minimo – ha affermato Garavaglia.  E in merito a un possibile accordo tra la Lega e i 5 stelle per fissare a 9 euro lordi il livello della paga oraria, Garavaglia ha precisato che: ‘E’ alto il rischio che diventi un Salario massimo perche’ a quel punto le imprese potrebbero essere tentate a fissare il Salario a 9 euro, tralasciando gli altri benefit del contratto nazionale’. Dunque, le dichiarazioni di Garavaglia confermano una sorta di “sacra alleanza”, gioco di squadra tra i leghisti, i sindacati confederali, gli industriali contro una normativa presente in tutti i paesi europei. Una “sacra alleanza” che è emersa già qualche mese fa in favore delle grandi opere inutili e costose, in primis la Tav. Opere sostenute  dalle grandi cordate del cemento e del calcestruzzo.

In favore del salario minimo i movimenti di lotta e le organizzazioni sindacali indipendenti –   “Non manca nessuno, tutti si stanno schierando contro il salario minimo a 9 euro lordi. Le forze politiche sono tutte dalla stessa parte, a parte il Movimento Cinque Stelle che presenta la proposta, dal Pd a Forza Italia, da Fratelli d’Italia alla Lega. Contrari i sindacati e Confindustria che ormai parlano la stessa lingua – ha evidenziato  l’Unione sindacale di baseDisarmante invece la posizione di Cgil, Cisl e Uil che continuano a sostenere che bisogna salvaguardare l’autonomia contrattuale, dimenticandosi che nei rinnovi contrattuali gli aumenti salariali sono stati vincolati all’indice Ipca  che ha da tempo sterilizzato ogni possibilità di aumento –  ha aggiunto  il sindacato-  Non c’è un solo interlocutore che abbia il coraggio di prendere posizione dalla parte dei lavoratori. La proposta di legge, che ha iniziato il suo iter parlamentare, sembra pertanto destinata ad essere stravolta, soprattutto lì dove indica la soglia dei 9 euro orari come minimo sotto il quale i salari sarebbero fuorilegge”. In favore anche l’Ugl.  “L’occupazione si paga, il salario minimo dovrebbe essere garantito a tutti quei lavoratori che sono al di fuori della contrattazione nazionale, e mi riferisco a quanti fanno parte  della cosiddetta gig economy e a chi ha rapporti di lavoro subordinato  mascherati da partite Iva. Altrimenti si chiama speculazione sulle  spalle dei dipendenti. Ed è il caso dei rider e di quanti non hanno   tutele previdenziali e infortunistiche”. A rilevarlo è Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl

Anche il  presidente della Camera, Roberto Fico ha assunto una posizione netta sulla vicenda:  “Il salario minimo legale è uno degli strumenti di contrasto del lavoro povero adottato in molti Paesi europei. Obiettivo del legislatore dev’essere quello di dare piena attuazione a quanto stabilito dalla Costituzione: il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa” – ha affermato  Roberto Fico.  Fico ha sottolineato come sul salario minimo legale “Inps ci dice che su un totale di 14,9 milioni di rapporti di lavoro il 29%, circa 4,3 milioni, si colloca sotto le soglie minime di salario orario considerate dalla proposta di legge sinora presentata, tra gli 8 e i 9 euro”.Inps – ha proseguito – ci ricorda poi come l’esigenza di un salario minimo sia stata trascurabile fino a qualche anno fa in quanto la contrattazione collettiva forte e centralizzata ha di fatto garantito ai lavoratori dipendente il diritto a livelli retributivi minimi. Questa capacità si è tuttavia indebolita negli ultimi tempi per effetto dell’aziendalizzazione delle relazioni di lavoro nonché dalla diffusione dei contratti pirata sottoscritti da nuove organizzazioni sindacali e datoriali di scarsa capacità rappresentativa”.

Salario minimo legale, cos’è e come funziona

Con il termine salario minimo legale si intende la paga minima che ogni lavoratore dovrebbe ricevere, all’ora, al giorno, al mese. Si tratta di una misura che il Governo Lega-M5s punta ad introdurre per regolamentare le retribuzioni e inserire in ogni contratto di lavoro delle fasce sotto le quali non scendere mai.

l salario minimo legale vorrebbe, dunque, eliminare lo sfruttamento negli ambienti di lavoro, imponendo una paga giusta e ridonando dignità al lavoratore. Il M5s parla di SMO (Salario minimo orario) che dovrebbe aggirarsi intorno ai 9 euro all’ora e, in ogni caso, dovrebbe essere del 20-30 per cento superiore alla soglia di povertà stabilita dall’Istat.

Se, finora, non è mai stato inserito in Italia, è perché, a differenza di altri Paesi, il nostro è controllato per circa l’84 per cento dalla contrattazione sindacale, ossia i livelli retributivi sono fissati dai cosiddetti Ccnl (Contratti collettivi nazionali di lavoro

Salario minimo legale: a chi spetta

Il salario minimo legale spetterebbe ai lavoratori subordinati e a quelli parasubordinati, ossia tutti quei lavoratori le cui prestazioni si avvicinano in parte al lavoro subordinato e in parte a quello autonomo, come per esempio i lavoratori a progetto, i collaboratori continuativi e quelli occasionali.

La paga minima fissa riguarderebbe i dipendenti privati, ma, indirettamente, anche coloro che, nel pubblico, sottostanno ad un contratto collettivo nazionale: la retribuzione minima fissata – in caso di istituzione di un salario minimo legale – non potrà essere inferiore a quella prevista dalla legge. Ad averne diritto, infine, sarebbero anche i praticanti degli studi professionali.

ErMa

 

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