Roma, protesta degli studenti davanti alla sede del Corriere della Sera: “solidarietà al Prof censurato perchè ha osato parlare della questione palestinese in classe”

Giornali accusati di fare disinformazione e propaganda di guerra. Il 4 novembre in piazza contro la guerre dell’occidente l’invio di armi in Ucraina, per l’uscita dalla NATO, i soldi alla scuola e non alla guerra, per la libertà della Palestina

Un gruppo di studenti di OSA, Opposizione Studentesca d’Alternativa ha protestato duramente davanti alla redazione romana del Corriere della Sera per solidarizzare con un professore di storia e filosofia dell’istituto Righi colpevole di avere aperto un dibattito in classe sulla questione palestinese.

Rivendichiamo come studenti di OSA il blitz di oggi alla sede del Corriere della Sera a Roma, uno di quei giornali che si sono fatti portatori di un attacco infamante e falso a un professore di storia e filosofia del Righi – spiegano in una nota gli studenti – Quello che è stato detto negli scorsi sui quotidiani per quanto riguarda il caso del professore del Righi è falso e pretestuoso. Siamo solidali al docente che in questi giorni è additato ingiustamente come persecutore di studenti, la realtà non è questa. Questo lo sanno gli studenti e gli organi di stampa che hanno architettato questa vergognosa farsa per il semplice fatto di aver stimolato un dibattito su una questione di urgente attualità come quello della Palestina. La stessa assemblea della classe in questione ha confermato la natura pretestuosa di questo attacco“.


È evidente che l’attacco non è rivolto solo al professore in questione ma a tutti coloro che non accettano la narrazione bellicista e colonialista di Israele e dell’Occidente – continua la nota – Quello che i giornali non stanno dicendo e che abbiamo detto oggi noi studenti è questo: è criminale chi bombarda Gaza, non chi ne parla. Tutto questo è stato messo in piedi nel clima generalizzato di caccia alle streghe messo in piedi dal governo Meloni e dell’apparato repressivo creato da Valditara nei confronti di tutti coloro che promuovono il pensiero critico e il dibattito democratico all’interno delle classi, di tutti gli studenti che sono solidali con il popolo palestinese“.

Un clima vessatorio e di intolleranza contro il pensiero critico.

Noi a questo clima di censura e di repressione generali non ci stiamo e per questo motivo saremo in piazza il 4 novembre, contro l’adesione dell’Italia alle guerre dell’Occidente, l’invio di armi in Ucraina, per l’uscita dalla NATO, i soldi alla scuola e non alla guerra, per la libertà della Palestina” – conclude la nota

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