‘Voi Vandea noi marea’, ‘Pronte a reagire, libere di scegliere’, ‘Sciopero femminista del lavoro produttivo e riproduttivo’, : sono solo alcuni degli slogan comparsi in una piazza fucsia, colore simbolo delle nuove lotte femministe
50 mila donne, tra cui giovani e giovanissime, hanno risposto all’appello di Non Una Di Meno a Roma per lo sciopero globale transfemminista della Capitale e hanno sfilato per le vie della citta’ per raggiungere intorno alle 20 piazza Madonna di Loreto. Il corteo e’ stato la terza tappa di una giornata di iniziative, dai presidi al ministero della Salute e al ministero del Lavoro, fino al flash mob al ministero della Famiglia per chiedere le dimissioni di Lorenzo Fontana.No al ddl Pillon e a un reddito di cittadinanza “familistico e non individuale, che non garantisce l’autonomia economica delle donne”. Si’, invece, all’autodeterminazione e alla liberta’ di scelta sul proprio corpo, per una nuova generazione di donne che vuole mettere al primo posto la libertà e l’uguaglianza di genere. Piu’ welfare, piu’ consultori sui territori, contraccezione gratuita e rispetto della legge 194, autonomia economica e permesso di soggiorno per tutte le migranti “come strumento di liberazione dal ricatto della tratta”, piu’ spazi femministi nelle citta’ aperti a tutte le soggettività, cui le donne di NUDM Roma dedicheranno la giornata del 21 marzo in piazza del Campidoglio. Questa le rivendicazioni scandite per le strade della Capitale tra le musiche di un corteo allegro e pacifico, occasione di incontro tra generazioni diverse di donne e uomini. Ricordate nel corso del corteo la partigiana Tina Costa, Silvia Romano, la volontaria rapita in Kenya da oltre tre mesi, e i giovani tunisini scomparsi nel Mediterraneo, con una testimonianza del movimento delle madri. Sotto San Pietro in Vincoli la tappa tradizionale con la ‘calata’ dello striscione, in questa occasione dedicato alla Casa delle Donne ‘Lucha y Siesta’, a rischio chiusura per la messa in vendita dello stabile del Tuscolano da parte di Atac. ‘Voi Vandea noi marea’, ‘Pronte a reagire, libere di scegliere’, ‘Sciopero femminista del lavoro produttivo e riproduttivo’, ‘Se non te la do non te la prendere‘: sono solo alcuni degli slogan comparsi in una piazza fucsia, colore simbolo delle nuove lotte femministe, tra i cori scanditi al megafono contro i ministri Salvini e Di Maio e il senatore Simone Pillon. “Oggi 8 marzo in Italia le donne scendono in piazza per il terzo anno consecutivo per lo sciopero femminista, che riporta al centro il protagonismo delle donne- dichiara a Paola De Nigris, attivista di Non Una Di Meno- Quello che diciamo da tre anni l’8 marzo e’ che se ci fermiamo noi si ferma il mondo. Oggi le donne stanno scioperando in oltre 40 citta’, sono in piazza, hanno fatto picchetti e si sono bloccate nei posti di lavoro. Lo sciopero di oggi e’ solo un passaggio del movimento. Siamo state in piazza il 25 novembre, e saremo a Verona dal 29 al 31 marzo per protestare contro il Congresso mondiale delle famiglie, che ci vuole riportare a un’idea di societa’ basata sulla famiglia eterosessuale ed eteropatriarcale. Invece noi vogliamo poter dire che le famiglie sono tante e che continueremo a lottare“.