La promessa che riecheggia le parole dell’uomo di Arcore: “Per 5 anni impegno di riduzione senza paragoni nella storia repubblicana”

MILANO – “Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo Paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito”. No, non è Berlusconi redivivo, pronto all’ennesima campagna elettorale. Ma è proprio Matteo Renzi. Con studiato senso scenico, il premier lancia l’annuncio roboante quasi al termine dell’intervento di apertura dell’assemblea nazionale del Partito democratico. Un proclama degno del miglior Silvio. Quello del mitico ’94, ma anche del ’96, del 2001, 2008 e 2013. Cioè ogni volta che si è votato per le Politiche. Uno slogan che sembra una fuga in avanti, visto che non è in programma una chiusura anticipata di legislatura. I toni e la constituency paiono proprio quelli arcoriani. Fino a toccare il mantra della “tassa sulla prima casa”. “Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme – dice Renzi – come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale”. Nel 2016 il piano prevede “l’eliminazione della tassa sulla prima casa, l’Imu agricola e sugli imbullonati». Nel 2017 sarà la volta di un intervento Ires e Irap e nel 2018 sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni”. C’è da stare sereni?

(Foto Partito Democratico/Fb)

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