Renzi: “Chi dice No al governo istituzionale consegna l’Italia alla destra estremista”

Chi dirà di no, si assumerà le proprie responsabilità. Io stasera posso guardarmi allo specchio fiero di aver messo l’interesse dell’Italia davanti alle mie vicende personali”

Davanti alla forzatura istituzionale di Matteo Salvini, il Parlamento ha due strade: assecondare Capitan Fracassa e andare al voto, come vuole lui e quando vuole lui, oppure creare un Governo NoTax che eviti l`aumento dell`Iva e scongiuri il rischio dell`uscita dall`Euro. Io non ho dubbi. Ho molti motivi di risentimento personale contro chi in questi mesi mi ha attaccato e insultato, a cominciare dai Cinque Stelle. Ma la politica si fa cercando il bene comune, non inseguendo le ripicche personali. E l`Italia viene prima delle correnti di partito. In Parlamento ciascuno di noi dovrà votare: io sono convinto che ci sia una maggioranza per un Governo Istituzionale che salvi l`Italia. Chi dirà no, si assumerà la responsabilità davanti al Paese di consegnare alla destra estremista il futuro dei nostri figli”. Lo scrive su Facebook Matteo Renzi, senatore del Pd ed ex premier “Ma la partita contro Salvini – aggiunge – oggi si gioca nei luoghi istituzionali della Politica, non inseguendo il populismo di chi governa la nostra sicurezza tra cubiste e mojito. Si vota in Parlamento, non in spiaggia. I miei colleghi e io saremo chiamati a votare. E ciascuno risponderà delle proprie scelte”. “Quella di un governo istituzionale “è una proposta che mi costa molto dal punto di vista umano ma che è la strada giusta dal punto di vista politico” – aggiunge  Renzi – Questa mattina – ricorda – ho fatto una proposta. Un governo NoTax che eviti l`aumento dell`Iva e che metta in sicurezza i conti pubblici italiani. Mi sono rivolto a tutti, anche a chi in questi anni mi ha insultato, offeso, diffamato. Ed è comprensibile che alcuni amici siano spiazzati, scettici, dubbiosi Ieri sera, dopo aver fatto l`intervista al Corriere, sono andato a mangiare una pizza con la mia famiglia dai miei genitori. E ho pensato ai giorni in cui delle persone inqualificabili dei Cinque Stelle facevano i segni delle manette nei confronti di due cittadini incensurati settantenni finiti per colpa mia in vicende più grandi di loro. Se vado di pancia dico che non farò mai accordi con chi mi ha ferito e ha ferito la felicità della mia famiglia. Se penso al Paese, invece, credo che sia giusto mettere al centro l`interesse generale, non il mio orgoglio. Il bene comune, non la mia rabbia. Sì, mi hanno insultato e mi hanno denigrato. Ma si fa politica con i sentimenti, non con i risentimenti”.
Questo, specifica, “lo dico a chi ha dubbi, ma lo dico innanzitutto a me stesso. La vittoria di Salvini rischia di buttarci fuori dall`Europa e l`arroganza con la quale egli pretende di stabilire persino le date del voto lascia straniti.
Vuole pieni poteri per far che? Per portarci via dall`Euro? Per cacciare chi ha il colore della pelle diverso? Per educare all`odio i nostri figli? Ho fatto una proposta seria”. “Adesso –
conclude Renzi – tocca a ciascun parlamentare decidere, guardandosi negli occhi e nel cuore. Tornando a casa dalla pizza di ieri, ho pensato che fare politica è questo: pensare al bene di tutti, non alle proprie ripicche. E anche se mi costa tanto, penso che sia una soluzione giusta per l`Italia. Chi dirà di no, si assumerà le proprie responsabilità. Io stasera posso guardarmi allo specchio fiero di aver messo l`interesse dell`Italia davanti alle mie vicende personali”.

L’ex presidente del Senato Grasso: serve un governo di scopo guidato da Conte – Serve un esecutivo per gestire la fase finanziaria. Nessun inciucio, ma un governo tecnico per il voto”. Lo ha detto l’ex presidente del Senato Piero Grasso, senatore di LeU, intervenendo a Tgcom24. “Io preferirei un governo tecnico, un Conte-bis o un Tria, ma non voglio suggerire niente a nessuno”. Mettiamo tutto nelle mani sagge e prudenti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà lui a valutare cosa fare. Serve comunque un nuovo ministro dell’Interno – ha continuato – poi le soluzioni possono essere molteplici”. Per il senatore di LeU è importante che “in questa fase istituzionale delicata, il Parlamento abbia il suo ruolo”, nella massima trasparenza possibile e per il “bene del Paese. Non dobbiamo essere esecutori della volontà di Salvini”. La “Lega non ha i numeri per sfiduciare il premier Conte”

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