“Referenzum”, Travaglio sul palco per il No: “La gente scappa se queste ragioni le difende D’Alema”

Il giornalista a Napoli per lo spettacolo sul referendum in cui duetta con l’attrice Giorgia Salari nei panni della Boschi: “Onore al merito, il consiglio comunale napoletano ha votato un ordine del giorno a difesa della costituzione”

Arriva a Napoli, la città proclamata “derenzizzata” dal sindaco, ma va controcorrente. “Mi interessa di più l’ordine del giorno votato dal consiglio comunale in difesa della costituzione. Ha fatto scandalo, mentre dovrebbe fare scandalo chi ha giurato sulla costituzione e poi la vuole devastare”. Al teatro Augusteo, Marco Travaglio chiude la tre giorni di confronto sul referendum costituzionale, organizzata dall’associazione demA, che fa capo al sindaco de Magistris. Sul palco lo spettacolo “Perché NO, tutte le bugie del referenzum”, per diffondere le ragioni contrarie all’approvazione della riforma Renzi-Boschi. “Ci stiamo ammazzando di fatica per girare dappertutto – dice il direttore del Fatto Quotidiano-, perché le ragioni del no, se le fa conoscere D’Alema, temo faccia scappare la gente”. Prima di andare in scena, Travaglio ironizza sul prossimo vertice bilaterale Hollande-Merkel a Berlino. “Renzi non è che è stato fuori, è – sostiene – che millanta in Italia un peso europeo che purtroppo non ha, in Europa il prestigio non si può raccontare, o uno ce l’ha o non ce l’ha. Quella gita in barca a Ventotene sembrava aver portato a qualcosa, invece poi si vede che i giochi li fanno altri. Forse anche la petulanza con chi continuiamo chiedere deroghe a regole che noi abbiamo sottoscritto ci fa apparire come un paese di serie b, cosa che non meriterremmo”. Aperto il sipario, duetterà con l’attrice Giorgia Salari, nei panni di Maria Elena Boschi. L’obiettivo è rompere il muro del silenzio di Tv e grande stampa su chi non vuole la riforma della Carta. “La peggiore riforma – dice Travaglio – l’ho letta, me la sono fatta tradurre dai costituzionalisti veri, e non si capisce niente. Quando in una costituzione non si capisce niente poi non funziona”.

Gianmaria Roberti

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