Referendum, ultime risse. Salvini: “Brogli nel voto all’estero”. E Renzi annuncia che non schioderà

Oggi si chiude la campagna elettorale. Il leader leghista: “Io penso che nei consolati e nelle ambasciate ne siano successe di cotte e di crude”. Il premier: “Quando si va alle elezioni lo decidono il presidente della Repubblica ed il Parlamento”

Ultimo giorno di campagna referendaria, giunta stancamente al traguardo tra appelli ormai sfiatati e risse da osteria. Il teatrino della politica riserva un’accusa di Salvini sul voto degli italiani all’estero (“Voti comprati”) e una precisazione di Renzi, che annuncia la volontà di non schiodare in nessun caso. Il premier replica agli attacchi del leader leghista sui presunti brogli: “Mi spiace molto – dichiara a Rtl –  è un film che ogni volta si ripropone, il voto all’estero è stato proposto dall’allora ministro del centrodestra Tremaglia e votato a sinistra. Non capisco perché dire che lì si fanno i brogli, perché alimentare tensioni e polemiche? Ieri Salvini era in giro per l’Italia ad alimentare polemiche e in Ue si discuteva sul terremoto in Italia. Se fosse stato all’estero avrebbe onorato meglio il suo lauto stipendio e ruolo”.  Ma il leader del Carroccio insiste: “Io penso che nei consolati e nelle ambasciate ne siano successe di cotte e di crude. Ma nonostante i voti inventati o comprati in giro per il mondo da Renzi, il voto degli italiani farà vincere il No”. Dopo lo scontro con Salvini, Renzi assicura che non andrà all’incasso in caso di vittoria del Sì con la richiesta di elezioni. “Tutti ‘sti retroscena fantapolitici non li prendo neanche in considerazione, la risposta è negativa, quando si va alle elezioni lo decidono il presidente della Repubblica ed il Parlamento”.

 

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