Putin riconosce l’indipendenza delle repubbliche Donetsk e Lugansk nell’Ucraina orientale

 Un discorso di circa 40 minuti,

Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di riconoscere l’indipendenza delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. La decisione politica è stata motivata con un lungo discorso mandato in onda in differita televisiva e seguito in Europa intorno alle 20 di stasera.

Dopo una lunga ricostruzione storica, in cui ha ricordato le origini dell’Unione sovietica e la sua dissoluzione, puntando il dito contro l’ingratitudine di Kiev di fronte alla solidarietà solerte della Russia, che si è fatta carico anche dei debiti ucraini, Putin ha spiegato di non poter abbandonare al proprio destino i milioni di russi che vivono al confine orientale, e per questo ha detto riconosce le repubbliche separatiste.

In un discorso di circa 40 minuti, Putin è tornato sulla madre di tutte le questioni, ovvero l’ingresso ucraino nella Nato: “L’Occidente ci dice che non è all’ordine del giorno, ma quando lo sarà cosa accadrà?“.

Per Putin è impensabile avere basi Nato alle porte di casa, basi missilistiche in grado di ospitare la migliore tecnologia, capace di colpire il suolo russo in 4-5 minuti. Per cui il niet all’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza verrà difeso coi denti.

L’istallazione di missili balistici in Ucraina “equivale ad una minaccia contro la Russia europea e gli Urali. I missili Tomahawk possono raggiungere Mosca in 35 minuti, i missili balistici in 7 minuti ed i missili ipersonici in 4 – ha affermato Putin – E questo da parte della Nato equivale a mettere un coltello alla gola alla Russia. Noi non possiamo accettarlo”.

E rivolgendosi all’Ucraina ha detto ancora: “fermi immediatamente le operazioni militari”.

Il riconoscimento della Duma – Tutte le istituzioni russe si erano espresse a favore del riconoscimento delle autoproclamate repubbliche dell’Ucraina orientale da parte del presidente. La settimana scorsa la Duma, la Camera bassa del parlamento, si era espressa in questi termini e il presidente, Vyacheslav Volodin, aveva immediatamente inviato la risoluzione a Putin.

Dopo il parlamento, è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev.E’ impossibile che migliori la situazione in Ucraina, quindi è necessario riconoscere Lugansk e Donetsk”.

Analoga richiesta è stata formulata dal capo dell’intelligence e dal ministro della Difesa. “Non c’è altra via che riconoscere” il Donbass, aveva sintetizzato il ministro Sergei Lavrov.

I leader delle autoproclamate repubbliche separatiste dell’Ucraina orientale, già oggi, avevano chiesto al presidente Vladimir Putin di riconoscere la loro indipendenza e avviare una “cooperazione di difesa”. 4

Questi appelli, trasmessi dalla televisione russa, sono stati lanciati dai leader della “Repubblica popolare di Donetsk” e di quella di Lugansk, Denis Pushilin e Leonid Passetchnik.

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