Piacenza, 2 mila in piazza: “Liberate subito gli operai Carlo e Arafat”

Diversi i pullman di manifestanti del sindacato SiCobas arrivati da altre città. 

Circa duemila persone si sono concentrate a Piacenza per la manifestazione indetta da Si Cobas e ControTendenza, contro l’arresto di due lavoratori, Arafat e Carlo  e le denunce di altri esponenti del movimento. Molti i cori di solidarietà nei confronti dei due esponenti del sindacato indipendente agli arresti domiciliari dopo l’operazione della Procura della Repubblica di Piacenza che ha indagato complessivamente 29 persone che hanno partecipato al blocco dell’azienda logistica Tnt-Fedex il primo febbraio scorso. “I giornali ci infangano, ma lo scorso anno durante il lockdown noi abbiamo fatto collette, generi di prima necessità a chi non aveva niente. Il responsabile provinciale di Croce Rossa di Piacenza si è commosso quando abbiamo portato mascherine e gel igienizzante, perché non avevano nulla”– afferma un operaio. “La questura di Piacenza non ha ancora capito chi siamo noi: non siamo criminali, ma siamo pronti alla battaglia per i nostri compagni – sottolinea un militante – Ci accusano di essere sindacati scorretti a differenza di Cgil, Cisl e Uil che non hanno fatto niente per Piacenza. Invece noi abbiamo dato il sangue per la città. Qui si pensa di intimidirci, invece noi diventiamo sempre più forti perché teniamo alta la testa”.

Eduardo Sorge

Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione di lavoratori napoletani guidata da Eduardo Sorge. “Oggi la Questura di #Piacenza ha provato in tutti i modi a provocare i lavoratori e le lavoratrici a Viale Pubblico Passeggio, consegnandoci le prescrizioni in piazza, chiudendo ogni varco, non lasciando nessuno spazio di transito, schierando poliziotti in tenuta antisommossa e creando un problema oggettivo sanitario con un concentramento di migliaia di persone in uno spazio molto limitato – sottolinea Sorge – Lo scopo era quello di provocare cariche, altre denunce e fermi mentre Arafat e Carlo sono agli arresti domiciliari e oltre venti lavoratori si vedono misure cautelari e denunce per aver praticato il diritto di sciopero e lotta, vincendo dopo 13 giorni di picchetti. L’attacco complessivo da Milano a Prato, in queste ore fuori la TexPrint, da Modena a Piacenza, da Torino a Napoli contro il SiCobas con denunce, procedimenti, multe, licenziamenti, processi è chiaro – evidenzia Sorge – La risposta di queste ore, gli scioperi in tantissimi magazzini, la mobilitazione di oggi hanno dimostrato la forza che queste lotte stanno esprimendo ed il pericolo, per i padroni, di diventare riferimento per i milioni di lavoratori italiani ancora fermi ma che verranno colpiti ulteriormente dalla crisi capitalistica e pandemica – conclude Sorge – Torneremo fuori al Tribunale lunedì, mentre interrogheranno i nostri compagni, torneremo fuori ai cancelli e magazzini, torneremo più forti di prima.

CiCre

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