Niente intercettazioni con le olgettine, al Senato la casta salva Berlusconi anche da decaduto

L’aula nega l’utilizzo degli ascolti e respinge la richiesta della giunta per le autorizzazioni a procedere

Le telefonate sono quelle hot che riguardano i rapporti tra l’ex cavaliere e le “olgettine”, e la procura di Milano intendeva utilizzarle nel processo Ruby ter. Ma l’aula del Senato ha respinto la richiesta da parte dell’autorità giudiziaria di 11 intercettazioni telefoniche di Silvio Berlusconi. I voti a favore della richiesta della giunta per le autorizzazioni a procedere – che si era espressa per l’utilizzazione delle intercettazioni – sono stati 120, i contrari 130 e gli astenuti 8. Il voto è stato a scrutinio segreto. Dopo il caso Cesaro, la casta stavolta colpisce al Senato e salva il leader di Forza Italia perfino da decaduto.

 

BAGARRE IN AULA E SCAMBIO DI ACCUSE: SEDUTA SOSPESA – Scambio di accuse tra M5s e Pd sul voto che ha respinto la richiesta di usare le intercettazioni. Subito dopo la votazione dell’assemblea, i senatori grillini hanno protestato al punto che il presidente Pietro Grasso ha sospeso la seduta. Ma uscendo dall’emiciclo, esponenti del Pd hanno replicato sostenendo che, complice il voto segreto, a votare per il no sono stati proprio i pentastellati.

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