Dure critiche sui social da parte dell’ex capocorrente bassoliniano Michele Gravano
Non sono mancate le polemiche in occasione dell’inaugurazione della nuova sede napoletana della Cgil in Via Toledo. Polemiche e critiche durissime provenienti dal vecchio gruppo dirigente vicino alla corrente bassoliniana dei Ds/Pd che ha governato l’organizzazione per oltre 20 anni. Dirigenti che avrebbero deciso non partecipare alla festa, in primis Michele Gravano, “capo corrente sindacale”, fedelissimo dell’ex governatore per un ventennio ai vertici dell’organizzazione a Napoli e in Campania. Presente solo Giuseppe Errico come ex segretario della Camera del Lavoro, Invece, Michele Gravano ha deciso di svolgere il ruolo di “leone da tastiera” usando i social media per attaccare a colpi di post Susanna Camusso e gli attuali segretari regionali e provinciali Giuseppe Spadaro e Walter Schiavella soprattutto in merito alla scelta di vendere la storica sede di Via Torino e il trasferimento in una zona più vicina alle istituzioni cittadina. “La Camusso ha venduto la sede storica della Cgil acquistata dai lavoratori e dal sostegno della Cgil di Luciano Lama – ha scritto Gravano su Facebook – A Roma per la prima volta dal dopoguerra ipotecate sedi storiche della Cgil per pagare mutui e debiti della sua gestione. E’ stata la malattia non la cura della Cgil. Le modalità organizzative dell’evento sono state segnate dal senso di “colpa” della Camusso e da preoccupazioni di contestazioni – ha aggiunto Gravano – Non un evento che dà il senso di una storia che continua e si rinnova e che riafferma i suoi legami con le istituzioni, l’economia,la cultura,le associazioni, la stampa della città e della Regione ma un evento quasi “clandestino” segno della paura e della irrilevanza e della distanza della Cgil dalla Napoli e dal Sud odierni. Auguri a chi verrà presto dopo di Lei, dovrà pagare i debiti lasciati e rilanciare la Cgil che amiamo”.
Alquanto singolari e sorprendenti le dichiarazioni pronunciate da Gravano, indicato dalla stragrande maggioranza dei militanti e dei dirigenti come uno dei principali responsabili dello sfascio politico, organizzativo ed economico della Cgil napoletana ( siluramento di tantissimi dirigenti sindacali indipendenti, non legati alla corrente bassoliniana, assunzioni di decine di persone nei Caaf e Patronati senza criteri oggettivi, convegni costosi, tesseramento poco trasparente) accumulando un debito di oltre 5 milioni di euro. Stando ai bene informati, i mal di pancia di Gravano sarebbero causati alla mancata nomina alla carica di segretario nazionale della categoria dei pensionati. Rancore per mancata assegnazione di una poltrona. Una poltrona che non poteva essere assegnata al responsabile di una enorme voragine nel bilancio dell’organizzazione. Un debito enorme. Un debito che avrebbe costretto i vertici nazionali della Cgil ad attivare il commissariamento così come previsto dallo Statuto e attuare un piano di ristrutturazione e di riorganizzazione e a vendere il palazzo di vetri di via Torino all’imprenditore Dario Boldoni, fratello di Patrizia, l’ex moglie di Corrado Ferlaino. Palazzo venduto per 5 milioni di euro(stesso importo del debito). Palazzo che si trasformerà in un ostello di nuova generazione. Una riorganizzazione che ha legittimato l’affitto di tre piani, per circa 2500 metri di spazi interni, presi in affitto dalla dalla società Sinergie Immobiliari che fa capo al costruttore Ambrogio Prezioso, ex presidente dell’Acen, presidente uscente dell’Unione Industriale di Napoli e Campania.
L’INAUGURAZIONE – L’inaugurazione si è svolta regolarmente. Non sono emerse contestazioni ma era evidente la romantica nostalgia per la struttura di via Torino che per tanti militanti e dirigenti ha segnato, rappresentato storie, vite, formazione politica e sindacale, tutti. però, mostravano consapevolezza che non contano solo gli indirizzi o i luoghi simbolici ma anche il radicamento e la funzione sociale dell’organizzazione. Susanna Camusso, sulla “questione cambiosede” non ha usato giri di parole
“La prima necessità è quella di dare risposte alle persone, di capire quali sono quei bisogni che anche individualmente vengono espressi, per poi trasformarli collettivamente in vertenze, perché sedi democratiche dove le persone possono partecipare sono di per sé un presidio di legalità, rispetto a segnali e ad elementi che ci dicono che questa continua ad essere una grande emergenza, perché per quel lavoro che si è frantumato, che si è perso dentro la crisi, è importante essere presenti in un territorio che permette ai lavoratori e alle lavoratrici di trovare risposta nel sindacato – ha affermato la leader della Cgil – Questa è la ragione per cui, inaugurando la nuova sede – ha aggiunto Camusso – abbiamo detto che manteniamo i nostri presidi e i nostri servizi nella zona di piazza Garibaldi e di via Torino. Questa è la ragione per cui apriamo uno sportello a Scampia rinnovando un impegno della nostra organizzazione in quella zona. Questa è la ragione per cui sedi territoriali e di zona saranno riorganizzate e rilanciate e probabilmente dovremo anche decidere di ulteriori zone in cui ci deve essere un presidio”.
IL DOCUMENTO DEI SEGRETARI DI NAPOLI E DELLA CAMPANIA – I segretari della Cgil Campania e Napoli Giuseppe Spadaro e Walter Schiavella hanno diffuso una dichiarazione congiunta per spazzare via qualsiasi forma di strumentalizzazione
“Con l’inaugurazione della sede di Via Toledo, la Cgil di Napoli e della Campania vuole aprire una nuova fase della sua lunga e gloriosa storia. La Cgil, con il trasferimento delle sedi delle sue strutture, non rompe con il suo passato ma anzi intende riconnettersi alla sua parte più significativa attraverso un progetto organizzativo capace di radicarla più profondamente nel tessuto sociale della Città Metropolitana e della Regione – scrivono i due dirigenti sindacali – Quando si lascia una sede storica non è mai una scelta semplice perché ad essa sono legati ricordi, impegno e speranze di tutti coloro, lavoratori e dirigenti, che hanno concorso a scrivere quelle pagine. Ma, proprio per rispetto a quella storia e a quei lavoratori, il gruppo dirigente legittimato dal recente congresso, ha il dovere di concorrere a dare ad essa continuità con un progetto capace di guardare alle trasformazioni presenti ed al futuro.Un progetto che è stato valutato in maniera approfondita nei comitati direttivi di tutte le Nostre Strutture, coinvolgendo nella discussione centinaia di dirigenti e delegati che lo hanno approvato – continuano – Il progetto è fondato su precisi presupposti: il trasferimento a via Toledo e la messa a valore della sede di via Torino non sono una mera operazione finanziaria o immobiliare, ma sono parte integrante e necessaria per realizzare il progetto di decentramento e reinsediamento della Cgil così come approvato dai congressi straordinari del maggio scorso. Quel progetto prevede espressamente il trasferimento in via Toledo, cuore della città non solo finanziario o commerciale, ma anche popolare ed emblematico di quelle trasformazioni del lavoro che generano condizioni e forme nuove di disagio e precarietà – aggiungono – Al trasferimento in Via Toledo fa da presupposto la vendita di Via Torino (sostanzialmente conclusa al valore di 5 milioni di euro Iva esclusa alla società “Innovare Costruendo” dell’ing.Dario Boldoni) come strumento necessario per affrontare le sofferenze finanziarie accumulate negli anni passati e parzialmente già ridotte dal piano di risanamento, ma soprattutto come strumento attraverso cui finanziare il progetto di reinsediamento organizzativo della Cgil in tutto il territorio regionale a partire da Napoli.In particolare, per quanto riguarda Napoli, la Cgil resta anche in via Torino mantenendo in quella realtà così delicata il suo più importante centro servizi della città con la presenza degli uffici del Patronato Inca, dell’Ufficio Vertenze e Legale, dell’Ufficio Migranti e del Caaf a cui si affiancano le categorie che più hanno a che fare con quella realtà socio economica – sottolineano – In via Toledo saranno operativi, oltre i punti di direzione di quasi tutte le categorie, anche nuovi sportelli di servizio del patronato Inca,dell’Uvl e del Caaf oltre che l’archivio storico aperto edisponibile alla consultazione di ricercatori e studenti. Per quanto riguarda l’Area Metropolitana, prosegue l’opera di miglioramento e razionalizzazione con la prossima inaugurazione delle nuove sedi della Camera del Lavoro e dello Spi diGiugliano e Torre del Greco e con l’apertura di un nuovo sportello della Camera del Lavoro a Scampia in collaborazione con il Sunia – concludono – Per questo, con il giusto rispetto della storia e pur con la inevitabile malinconia che comporta ogni cambiamento, guardiamo con fiducia a questa nuova fase della Cgil metropolitana e regionale, una nuova pagina che, come sempre, intendiamo scrivere in autonomia con i lavoratori, i pensionati, i giovani della città e della regione, per dare forza e futuro alla Cgil”
All’inaugurazione erano presenti i vertici della Confindustria napoletana, l’assessore all’industria regionale Amedeo Lepore, all’assessore comunale al lavoro Enrico Panini, la consigliera comunale di Rifondazione Comunista Elena Coccia, il capogruppo comunale di Napoli in Comune a Sinistra Mario Coppeto, i segretari della Cisl e della Uil Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati, Padre Alex Zanotelli.
Ciro Crescentini