Napoli, scandalo ex Provincia: compensi d’oro e consociativismo

Una nota durissima del consigliere Diego Venanzoni contro i “patti” tra la maggioranza e l’opposizione e la nomina del nuovo Capogabinetto

Uso privatistico delle istituzioni, giro di poltrone, utilizzo del ‘Manuale Cencelli’ per soddisfare le “esigenze” delle correnti e sottocorrenti “arancioni”. La Città Metropolitana, l’ex Provincia di Napoli, si è trasformato in struttura permanente di consociativismo politico, una sorta di “alleanza per la suddivisione di posti di potere” tra la maggioranza che sostiene il sindaco metropolitano, Luigi de Magistris e l’opposizione. La nomina dell’ex consigliere comunale di Napoli, Pietro Rinaldi(area della sinistra cosiddetta antagonista) alla carica di Capo di Gabinetto di Città Metropolitana e il realtivo compenso di oltre 80 mila euro annui ha scatenato forti proteste e polemiche. In un difficile momento storico, politico ed economico per l’area metropolitana napoletana e il nostro Paese, erogare “compensi d’oro” è francamente scandaloso. La scelta  ha  alimentato  malessere politico.

Dura la reazione di Diego Venanzoni consigliere comunale del Pd che in una nota attacca duramente anche il suo partito: “Il Partito Democratico nel tempo si è espresso in modo chiaro ed inequivocabile – spiega Venanzoni – Su nomina Rinaldi il PD metropolitano prenda posizione. Il Pd deve impedire che il tavolo consociativo in città metropolitana, denunciato in passato dal Presidente Vincenzo De Luca, dal presidente del partito Matteo Orfini e dal segretario Maurizio Martina continui a vivere e a produrre situazioni inaccettabili. Nello stesso ente romano, la sindaca metropolitana Raggi non ha concesso alcuna delega ai consiglieri di opposizione, eppure l’istituzione funziona come le altre – sottolinea Venanzoni – Assistere poi impassibili a cambi di regolamenti per consentire al prossimo capo di gabinetto di percepire uno stipendio quasi triplo rispetto al previsto, è intollerabile. Come pure è inammissibile barattare il necessario consenso per questa nomina, che deve esprimere il consiglio metropolitano, con la concessione di poter assumere staffisti al servizio di ogni singolo consigliere – evidenzia Venanzoni – Ciò che accade nella Città Metropolitana ormai è in stretta correlazione con ciò che accade al Comune di Napoli. Il sindaco sta apertamente utilizzando queste due istituzioni per tenere in piedi il suo movimento politico e noi abbiamo il dovere di opporci senza tentennamenti e senza ombre, sia al comune come in città metropolitana”

                                                                                              Ciro Crescentini

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