Napoli, musicista ucciso: gip convalida fermo 16enne e dispone carcere

l’avvocato difensore dell’indagato aveva chiesto gli arresti domiciliari e in seconda battuta la custodia in una comunità

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di Napoli Valeria Veschini ha accolto le richieste del pm Francesco Regine che per il 17enne (e non 16enne come finora riportato: l’indagato è infatti nato nel giugno del 2006) aveva chiesto la proprio la detenzione in carcere.

L’avvocato dell’indagato Davide Piccirillo – che sta valutando se ricorrere al Tribunale del Riesame – aveva invece chiesto gli arresti domiciliari e, in seconda battuta, la custodia in una comunità.


Intanto l’attenzione della Squadra Mobile e della Procura di Napoli si sta concentrando anche su tre amici maggiorenni del 17enne e sul loro ruolo nella rissa sfociata in tragedia.

E in una nota, la criminologa Antonella Formicola e l’avvocato Riccardo Guarino, di Rinascimento Partenopeo in una nota sottolineano che “c’è un allarme sociale in città che abbiamo denunciato da ormai due anni e che anche negli ultimi mesi abbiamo provato a contrastare con iniziative cittadine e sensibilizzazione delle istituzioni locali”. Ma queste problematiche – aggiungono – non possono essere lasciate alle iniziative dei cittadini in quanto per contrastare un fenomeno così forte e diffuso c’è bisogno di una seria azione dello Stato che deve farsi carico di interventi per ripristinare la legalità e la sicurezza inviando uomini e mezzi sul nostro territorio”.


Inoltre va contrastato questa mancanza di valori con una campagna seria dimostrazione e di assistenza sociale. Questi sono gli effetti di uno stato che ci ha lasciati soli e ha pensato solo a dare contentini fatti di mance e assistenzialismo”, concludono Guarino e Formicola.

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