Napoli, Lorito rettore della Federico II incontra 700 studenti e annuncia: “mi dimetto dalla Fondazione della Leonardo”

Quattro ore di discussione. Pieno successo dell’iniziativa promossa dalla Rete studentesca per la Palestina

Il rettore della Federico II di Napoli, Matteo Lorito ha incontrato circa 700 studenti dell’ateneo partenopeo e si è dichiarato disponibile ad iniziative comuni contro la guerra. L’incontro è stato promosso dopo i quattro giorni di occupazione degli uffici del rettorato da parte della Rete Studentesca per la Palestina che è stato lasciato stamattina dagli studenti in vista di questo incontro.

Tenaci e combattivi gli studenti intervenuti. La prima a parlare è stata Giulia palestinese di seconda generazione che ha spiegato: “nell’incontro di oggi la nostra voce unita sta attivandosi nell’aula della nostra università, mentre a Gaza non esistono più atenei che sono ridotti in macerie. In questi mesi sono stati uccisi 4.500 studenti universitari e feriti 8.000, vivendo lo stesso destino di guerra degli ospedali. Il genocidio israeliano comporta anche un forte impedimento al diritto di formazione, tramite campagne repressive di studenti con arresti e uccisioni mirate. La repressione israeliana colpisce la parte degli studenti che sentiamo vicini a noi ma colpisce tutto il mondo accademico, come si evince da sospensione di docenti universitari palestinesi da atenei israeliani”. Intervento accolto da applausi e slogan in favore della resistenza palestinese.

Lorito ha ascoltato con attenzione tutti gli interventi. “Federico II non è la vostra controparte, sta lavorando con voi in un percorso costruttivo. Non so se riusciremo a fermare la guerra ma almeno siamo pronti a fare sentire insieme che noi non vogliamo questa guerra” – ha detto il rettore della Federico II di Napoli che ha espresso la sua intenzione di prendere le distanze dal comitato scientifico della MedOr, la fondazione di proprietà della Leonardo, fabbrica italiana di armi. “Ho intenzione di dimettermi dal comitato scientifico della MedOr a cui ho aderito alcuni anni fa come specialista in agricoltura sostenibile” – ha sottolineato Lorito


MedOr – spiega a margine dell’incontro Davide Dioguardi, uno dei coordinatori del movimento Rete Studentesca per la Palestina – è una fondazione guidata dalla Leonardo, la prima azienda italiana produttrice di armi, che vende armi a Israele ma anche alla Turchia di Erdogan, al Qatar paesi tutt’altro che democratici che vengono foraggiati militarmente con i nostri soldi, visto che Leonardo è a partecipazione statale, finanziata dalle nostre tasse come l’Eni. Accogliamo con piacere le dimissioni di Lorito dal comitato scientifico della MedOr, ci sembra un passo importante verso una presa di posizione sul genocidio che Israele sta ponendo in essere nella striscia di Gaza. Ci aspettiamo che oltre a questo piccolo passo ne seguano altri, come la dichiarazione chiara e netta con un appello allo stop del genocidio da parte del Rettore e del senato della Federico II e anche la rescissione in seno al senato della Federico II nella seduta del 24 aprile degli accordi con le università di Israele“.

Una bella e franca discussione durata quattro ore. “C’è al termine di questo incontro una piena apertura mia su tutti i temi legati alla Palestina, perché venga portata al Senato della Federico II una proposta che, valutando gli accordi che ci sono con atenei di Israele, decida se interromperli o no. La Federico II è una grande comunità fatta di quasi 100 mila persone tra studenti, chi ci lavora e chi collabora, da qui parte il mio invito agli studenti di creare una richiesta che possa essere valutata nella sua totale autonomia democratica dal Senato Accademico” – ha affermato  Lorito.


Al di là delle loro richieste puntuali – ha spiegato Lorito – oggi si è parlato di realizzare un piccolo gruppo di lavoro dove ci sarà una rappresentanza di studenti su questi temi per produrre il documento da presentare al Senato dell’ateneo, perché il percorso democratico vuol dire adattarsi alle espressioni democratiche dell’ateneo, mettendo in condizione il Senato Accademico di valutare con la massima serenità possibile. Il Rettore è un po’ l’arbitro, quindi sarò io il veicolo, ma sicuramente è il Senato che dovrà valutare. Io sono convinto che la Federico II saprà dare la risposta giusta a chi vuole lasciare un segno, far capire qual è il sentimento della nostra comunità”. “Ora – secondo Lorito – si tratta solo di capire tutti quanti che dobbiamo essere un corpo unico, dobbiamo lavorare insieme, però dobbiamo rispettare le opinioni di tutti. Oggi così abbiamo anche scardinato una narrazione che si era realizzata in questi ultimi giorni con l’occupazione del rettorato, secondo cui c’era una parte di studenti da non demonizzare ma appassionati, e dall’altra un ateneo silenzioso o addirittura complice. Non è assolutamente così. L’ho spiegato oggi ai ragazzi, ho raccontato anche la mia storia personale, in una strada che abbiamo preso tanti anni fa. Non ero rettore e anni fa avevamo già prodotto dei titoli congiunti con le università palestinesi, non israeliane. Quindi il nostro impegno rispetto ai Paesi in via di sviluppo è antico“.

Red

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