Napoli, in piazza i gestori dei 19 chioschi di Mergellina: “non siamo delinquenti e abusivi. Riaprite le nostre attività”

Presidio di lotta davanti Palazzo San Giacomo. Il consigliere Venanzoni: “sono lavoratori che da oltre trent’anni hanno lavorato tramite concessioni del Comune”

Questa mattina i gestori dei 19 chioschi ubicati sul Lungomare di Mergellina chiusi da mesi su disposizione della Procura di Napoli hanno promosso un presidio di lotta davanti Palazzo San Giacomo, sede del governo cittadino per chiedere la riapertura delle attività. “Siamo stati criminalizzati, non siamo delinquenti, svolgiamo da anni onestamente il nostro lavoro, siamo i primi a rispettare le regole e a diffondere la cultura della legalità – spiegano i gestori dei chioschi – Chiediamo la convocazione di una riunione con il sindaco Gaetano Manfredi e il Prefetto Michele di Bari per individuare una soluzione condivisa che garantisca la continuità delle nostre attività. E’ il nostro lavoro, ci garantisce la sopravvivenza”. I gestori hanno portato in piazza i taralli, il prodotto simbolo del loro lavoro sul lungomare di Napoli.

Una delegazione ha incontrato lo staff dell’assessore al turismo, Teresa Armato per illustrare le proposte e le soluzioni immediate. A fianco dei gestori dei chioschi scende in campo Diego Venanzoni, consigliere regionale della Campania del gruppo “De Luca Presidente”.Mi unisco alla voce di tutte le donne e gli uomini che da anni hanno lavorato nei chioschi del lungomare e che oggi hanno manifestato sotto Palazzo San Giacomo in piazza Municipio per chiedere al sindaco Manfredi una proroga e dunque riaprire le proprie strutture per sistemare ciò che è stato dichiarato un abuso. Ci tengo ancora una volta a ricordare che sono lavoratori che da oltre trent’anni hanno lavorato tramite concessioni del Comune stesso, lontani quindi dall’essere definiti abusivi” – scrive in una nota Venanzoni – Purtroppo non sono a Napoli, gli sono vicino e sostengo la causa di chi chiede di lavorare con onestà e amore e che oggi difende il proprio diritto ad essere sostegno essenziale delle proprie famiglie. Il perdurare di tali difficoltà metterebbe definitivamente a rischio decine di famiglie con il pericolo di una vera e propria frattura sociale di cui francamente Napoli non ha bisogno” – conclude Venanzoni.

Altre iniziative di lotta sono in programma nei prossimi giorni davanti alle sedi della Prefettura e della Procura di Napoli.

Ciro Crescentini

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