Napoli, il segretario della Cgil edili licenzia 3 lavoratori

Buttati sul lastrico i dipendenti dell’Aslec, associazione “senza scopo di lucro” di proprietà del sindacato che si occupava di sicurezza sul lavoro

Il sindacato licenzia lavoratori come un padrone delle ferriere, utilizzando il criticatissimo (a parole) Jobs Act. E’ accaduto a Napoli. Buttati sul lastrico 3 dipendenti su 4 dell’Aslec, Associazione per la sicurezza del avoratore delle costruzioni edili di Napoli e provincia. Associazione “senza scopo di lucro” di proprietà delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil del settore edilizia. La lettera di licenziamento è stata firmata dal presidente dell’associazione, l’attuale segretario generale della Fillea Cgil, Giovanni Passaro. La quarta dipendente, parente di un noto dirigente della Cgil partenopea, dopo avere beneficiato per oltre 2 anni dello stipendio(tutto a carico dell’associazione) grazie al meccanismo del distacco retribuito, è ritornata a lavorare presso l’organizzazione con sede in via Toledo.

La lettera di licenziamento firmata dal segretario della fillea cgil

Nei prossimi giorni saranno avviate le procedure per la chiusura e la messa in liquidazione dell’Aslec. L’associazione fu costituita nel Settembre 2011, “si proponeva di favorire e rafforzare la tutela, la salute e la sicurezza nell’ambito dei cantieri edili privi Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza)”. Soci dell’Aslec sono le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto provinciale di categoria del settore edile di Napoli e Provincia.

(al centro della foto Giovanni Passaro)

Attuale presidente dell’associazione è il segretario generale della Fillea Cgil partenopea, Giovanni Passaro, ex galoppino del Pds di Pomigliano d’Arco, molto presente sui social, classico “leone da tastiera” che spesso  pubblica post rivendicando diritti collettivi, attacca la Lega e Salvini, presentandosi come un militante duro e puro. Solita ipocrisia. Solita doppia morale. Nella realtà Passaro, senza battere ciglio ha prontamente sottoscritto tre lettere di licenziamento colpendo cinicamente tre lavoratori.  Stando ad alcune indiscrezioni, l’Aslec  avrebbe accumulato debiti per oltre 200 mila euro, prodotto sprechi, erogato migliaia di euro per ‘strani’ contratti d’affitto, garantito un distacco retribuito ad una parente di un noto dirigente della Cgil di Napoli. Da chiarire i meccanismi di affidamento di una ricca consulenza esterna ad un noto commercialista napoletano coinvolto in alcune vicende giudiziarie. E non finisce qui. Non sarebbero chiare le modalità di gestione di un fondo ricavato dai contributi di imprese con organico inferiore ai 15 dipendenti senza la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. E a quanto pare, i dipendenti dell’Aslec non avrebbero mai effettuato le visite mediche. Addirittura, il Medico Competente sarebbe stato nominato solo lo scorso 5 giugno. Un paradosso.  Una vicenda assurda, considerato che l’associazione di proprietà del sindacato era nata con l’obiettivo di occuparsi di sicurezza sul lavoro. Un pessimo esempio. La triste vicenda finirà sui tavoli della magistratura e probabilmente della Guardia di Finanza.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest