Napoli, convalidato l’arresto di sei tifosi per gli scontri di mercoledì scorso

Sono tre tedeschi e tre napoletani

E’ originario del quartiere dei Colli Aminei il primo condannato per gli scontri di mercoledì scorso a Napoli.

Era stato bloccato dai poliziotti mentre lanciava pietre in via Medina contro due dei cinque autobus che riportavano in albergo gli ultrà dell’Eintracht Francoforte dopo la guerriglia di Piazza del Gesù.

Processato per direttissima, è stato condannato a 2 anni e sei mesi di reclusione, che sconterà agli arresti domiciliari.

Ma da quanto trapela, l’uomo non apparterrebbe alla galassia del tifo organizzato partenopeo.

Si tratterebbe di un commerciante che, racconta, avrebbe reagito alle scene che si era appena consumate davanti ai suoi occhi in quel pomeriggio di ordinaria follia nel centro storico della città.

Una violenza che ha generato un “clima di terrore” e una “lesione della pacifica convivenza” hanno scritto i magistrati della Procura di Napoli negli atti in cui contestano a due dei tre tedeschi fermati anche il reato di devastazione.

Per sette persone in tutto, tre tedeschi e quattro napoletani, oggi è stato il giorno dell’udienza per la convalida degli arresti. Una lunga seduta, davanti alla giudice Leda Rossetti, cominciata poco dopo le 11 del mattino e terminata poco fa. Per i tre indagati tedeschi più un napoletano il Giudice ha confermato gli arresti in carcere, arresti domiciliari per altri due ultrà napoletani. Totalmente scagionato il quarto partenopeo.

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