Napoli, Comune: “Io censurato e bannato dal sindaco de Magistris”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota dell’ex consigliere comunale di Napoli, Raffaele Ambrosino

La politica e la divulgazione delle idee passa oggi principalmente per i social. Oltre alla velocità e la comunicazione diretta con i cittadini, senza filtri o interpretazioni più o meno veritiere, gli internauti che seguono i vari esponenti politici e istituzionali sul web, hanno la possibilità di interagire direttamente con loro, criticare, suggerire, puntualizzare, esaltare, rilanciare, condividere ciò che scrivono o comunica questo o quel parlamentare, segretario di partito, ministro, sottosegretario o sindaco che sia. Ciò contribuisce non poco alla partecipazione democratica dei cittadini che hanno la possibilità di dire la loro, a prescindere se verranno presi in considerazione o meno dal destinatario dei loro post o dei loro commenti. Detto questo, presupponendo la sostanziale educazione che bisogna avere quando si interagisce, senza mai essere volgari né, tantomeno, offensivi e diffamanti, ci sono le reazioni alle critiche dagli esponenti politici. C’è chi risponde direttamente, oppure attraverso il suo staff, nel merito della critica e delle questioni poste e chi invece preferisce bannare direttamente l’interlocutore, eliminando istantaneamente l’opinione. È questa un’azione unilaterale e antidemocratica, di stampo totalitario: non mi piace ciò che dici, come lo dici e per questo ti tolgo la parola, in questo caso la possibilità di scrivere in modo che tutti quelli che seguono il politico, e in genere sono tanti, non possono leggere.
È ciò che è capitato oggi al sottoscritto su twitter dopo aver risposto appunto ad un tweet del sindaco in cui ho solamente ricordato un episodio del luglio scorso che fu riportato anche dalle cronache cittadine, al punto che intervenne con una precisazione per cercare di giustificare quel suo comportamento. Bannato per avergli ricordato una verità con i suoi stessi toni, nonostante le approvazioni da parte di tanti che stava ricevendo la mia risposta. Probabilmente il ban scatta proprio quando c’è tanta condivisone alle critiche espresse o le critiche sono tante e dallo stesso soggetto. Tale pratica, è molto in uso ai militanti delle pseudo rivoluzione arancione, specialmente quando le argomentazioni poste sono specifiche e documentate e quindi “fastidiose”. La cosa più facile e immediata risulta essere proprio la cancellazione dai propri contatti del “fastidioso” critico e puntualizzatore di turno. I critici dell’amministrazione de Magistris che sono stati bannati si contano, sono migliaia dopo ben otto anni di governo. Le reazioni di protesta alla pessima azione amministrativa hanno riempito e stanno riempiendo ogni giorno di più i profili del, degli assessori e dei componenti la sua maggioranza. Ciò non è altro che la cartina al tornasole dei tanti fallimenti e delle promesse mancate. Provate a leggere i commenti al suo sermone del lunedì mattina o ai numerosi post intrisi di demagogia sindaco spicciola, quasi tutti negativi. È un’onda, ormai inarrestabile di dissenso che i click per il ban non potranno fermare. E non la fermeranno.
                                                                                     Raffaele Ambrosino
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