Napoli, Chiaiano: da 38 anni nelle case ‘temporanee’, oggi riunione delle commissioni

 

Ancora ostacoli burocratici mentre aumenta il degrado in alcuni rioni di Napoli Nord

Oggi in Via Verdi, presso la sede del consiglio comunale di Napoli,  le commissione politiche urbane e patrimonio presiedute da Eleonora de Majo e Carmine Sgambati hanno incontrato l’assessore al Patrimonio Alessandra Clemente e l’assessore alle Politiche urbane Carmine Piscopo per fare il punto sugli interventi dell’edilizia post-terremoto e di ricostruzione nell’area Nord della Città. Presente una delegazione del Comitato di lotta Diritto all’Abitare di Napoli Area Nord  e della Rete e Soccorso per i Diritti.

Alla riunione non ha partecipato l’assessore regionale all’urbanistica Bruno Discepolo. L’esponente del governo di Via Santa Lucia  ha declinato l’invito inviando una nota laconica e singolare. “Non partecipo alla riunione perchè non rientra nelle mie competenze istituzionali”. Eppure, la presenza dell’assessore era fondamentale per attivare iniziative condivise inter-istituzionali per affrontare e superare la grave situazione in cui si trovano molti cittadini, in particolare gli abitanti del rione 25/80 di via Toscanella a Chiaiano, cittadini colpiti dal terremoto del 1980  che abitano da 38 anni in case prefabbricate che furono costruite per un utilizzo “temporaneo ed emergenziale”  in attesa di sbloccare fondi per realizzare case dignitose. Le case “temporanee” sono ancora lì a Chiaiano, case invivibili, case da abbattere, case carenti di manutenzione. “Siamo fortemente preoccupati che il programma di ricostruzione possa essere definitivamente bloccato per la cancellazione dei finanziamenti regionali – ha affermato Mattia Rusciano portavoce del Comitato per il Diritto all’Abitare – Consideriamo irresponsabile l’assenza dell’assenza dell’assessore Discepolo”.

 

Il Programma di abbattimento e ricostruzione dei prefabbricati pesanti costruiti, in base alle leggi 25/80 e 219/81, dopo il terremoto del 1980 interessa i quartieri di Chiaiano, per interventi in Via Cupa Spinelli e via Toscanella, di Piscinola Marianella, per via Giovanni Antonio Campano, di Pianura per via Cannavino e di Soccavo per via Croce di Piperno. L’intero programma prese il via nel 2001 con un protocollo d’intesa tra il Comune di Napoli e la Regione Campania. Il consigliere Rosario Andreozzi (Dema), che aveva sollecitato la riunione, ha esposto brevemente lo stato del programma sottolineando la necessità di chiarire le possibilità della sua prosecuzione e l’urgenza di dare in ogni caso risposte alle centinaia di famiglie che continuano, dopo molti anni, a vivere una condizione di estremo degrado. In tutti e tre gli ambiti dell’area Nord, i lavori sono iniziati ma devono essere completati. In via Giovanni Antonio Campano sono stati costruiti i 126 nuovi alloggi, resta da abbattere un edificio per la realizzazione di aree attrezzate e parcheggi ma occorre trovare una soluzione abitativa per le 14 famiglie che lo occupano; l’intervento di Cupa Spinelli è stato realizzato per il 10% e le famiglie, con il cantiere bloccato, continuano a vivere in prefabbricati pesanti che devono essere abbattuti e che versano in uno stato di grande degrado; la stessa situazione in via Toscanella, dove l’opera deve essere portata a termine. Durante la riunione sono intervenuti i consiglieri:  Vincenzo Moretto (Prima Napoli), per il quale l’ambizioso programma, oggi bloccato, richiede un approfondimento sia sotto il profilo della sicurezza, per i cantieri a cielo aperto, che sotto il profilo economico e dei contenziosi con le ditte incaricate, alcune delle quali non sono state pagate; Salvatore Guangi (Forza Italia), che ha lamentato la scarsissima attenzione dell’amministrazione e anche degli uffici alle condizioni pessime e disumane in cui sono costrette a vivere tante famiglie e denunciato che nessun intervento è stato fatto dopo la denuncia di occupazioni selvagge in via Giovanni Antonio Campano. E’ intervenuto nel dibattito anche il consigliere dell’Ottava Municipalità Amleto De Vito, sottolineando che nel rione 25/80 di via Toscanella l’emergenza è anche di carattere ambientale, per la presenza di amianto depositato abusivamente e per lo stato delle condotte idriche, e che, in tutti gli insediamenti, occorre intervenire anche per garantire servizi minimi oggi carenti, a partire dall’illuminazione pubblica.

L’assessora Clemente si è impegnata a sollecitare la Regione perché destini al territorio napoletano maggiore attenzione, criticato che si estrometta il Comune di Napoli dall’osservatorio regionale per la casa; assicurato che, pur con i forti limiti dei servizi, che fanno fronte con scarse risorse a esigenze infinite, grazie al coordinamento delle forze si assicurerà innanzitutto un sopralluogo e, in secondo luogo, una programmazione di interventi manutentivi. Sul piano strategico, una soluzione può essere trovata attivando, per l’edilizia residenziale pubblica, gli eco bonus per l’adeguamento sismico ed energetico dell’edilizia. Nel corso della riunione, anche l’ingegner Cuccari del servizio PRM Patrimonio, ha assicurato che, a seguito del sopralluogo programmato, Napoli Servizi sarà impegnata negli interventi manutentivi e altre partecipate lo saranno sui vari aspetti coinvolti, da quelli ambientali a quelli viabilistici. Sulle prospettive concrete della ripresa del programma è intervenuto, nella seconda parte della riunione, l’assessore alle Politiche urbane Carmine Piscopo il quale ha innanzitutto premesso che l’interlocuzione con la Regione Campania è in corso e che, dopo il blocco registratosi nel 2016, sta dando i primi risultati; certo, ancora parziali e insufficienti per intervenire rapidamente, ma ora la rotta si è invertita rispetto alla diffida che, nel 2016, la Regione inviò al Comune chiedendo di non aprire i cantieri non ancora avviati a causa della “perenzione” dei fondi regionali. Oggi sono due gli scenari che consentono di prefigurare uno sviluppo. Da un lato, la rimodulazione dell’Accordo di Programma del ’94 con Regione e Ministero dell’Interno per i Programmi di Riqualificazione Urbana, con l’impegno della Regione a reindirizzare i fondi dai programmi che hanno perso attualità; in questo scenario, potrebbe aprirsi una possibilità di intervento per via Toscanella per la quale, prima che intervenisse il blocco del 2016, si era arrivati alla fase degli studi di fattibilità. Dall’altro, il recente decreto regionale del 3 dicembre 2018 che ha riattivato i finanziamenti regionali destinando 4 milioni di euro al completamento dei programmi di edilizia sostitutiva di Soccavo e Pianura e anche di Cupa Spinelli, dove si potrà riavviare il cantiere sospeso.

Sui tempi e sulle modalità con le quali ciò avverrà, ha relazionato alle commissioni la dirigente del servizio Edilizia Residenziale Pubblica Paola Cerotto. Il decreto di dicembre, che impegna la spesa di 4 milioni di euro, e che è frutto dell’interlocuzione con gli uffici regionali competenti, consente l’apertura di 3 cantieri e, tra questi, quello di Cupa Spinelli che era stato avviato e che ha subito uno stop per il fallimento della ditta incaricata. Sui tempi necessari, occorre distinguere: saranno brevi se la procedura amministrativa consentirà di incaricare una delle ditte che avevano partecipato alla gara, se ancora disponibile; saranno più lunghi, invece, se non si troverà disponibilità e, quindi, si dovrà procedere ad un aggiornamento progettuale e, quindi, ad una nuova gara. Necessarie altre iniziative di lotte per accelerare i tempi di esecuzione delle opere e coinvolgere anche l’istituzione regionale.

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