Napoli, Bassolino pronto a candidarsi a sindaco sostenuto da reduci e liste civiche

Alcuni elettori: “E’ il simbolo di un sistema culturale e politico che ha prodotto tanti danni alla nostra Città”

Antonio Bassolino  pronto a candidarsi a sindaco per governare di nuovo Napoli. Non è un caso l’apertura della nuova sede della “Fondazione Sudd” in Via Toledo, a pochi passi da Palazzo San Giacomo, sede del comune di Napoli. Una nuova sede che già starebbe operando come comitato elettorale. Il 72enne ex primo cittadino partenopeo ed ex governatore della Campania sarebbe pronto a guidare una coalizione di liste civiche alle  elezioni comunali del 2021. Liste costituite e sostenute da una rete di reduci e nostalgici di diverse appartenenze politiche, ex vendoliani, ex diesse, ex amministratori. A quanto pare sarebbero  pronti ad affrontare e sostenere la candidatura di Don Antonio,  l’ex consigliere regionale Vito Nocera, gli ex vice sindaci Tino Santangelo, Riccardo Marone, l’ex consigliere regionale Marcello Chessa, gli ex parlamentari Vincenzo Siniscalchi, Giuseppe De Cristofaro, Arturo Scotto, l’avvocato Marinella De Nigris, il consigliere regionale Antonio Marciano, l’ex assessore regionale Corrado Gabriele. L’ex governatore potrebbe essere sostenuto anche dagli imprenditori Gianni Lettieri e Alfredo Romeo. Non è escluso il sostegno dal mondo della cooperazione e dell’associazionismo no profit.  Una candidatura  accolta con freddezza dai militanti ed elettori di sinistra napoletani. “Bassolino, Rutelli, Orlando, il partito dei sindaci, la loro elezione diretta hanno favorito i  partiti-personali, aprendo la strada al populismo a discapito della politica, del collettivo e della partecipazione democratica – commenta Franco, 54 anni impiegato – E’ tempo per riscoprire il ‘Noi’ e ridimensionare l’egocentrismo”. Laconica la dichiarazione di Tullia, studentessa universitaria. “Bassolino è il simbolo di un sistema politico e culturale che tanto male ha fatto alla nostra Città e alla nostra Regione. Un sistema che ha alimentato disuguaglianze, povertà, peggioramento delle condizioni di vita nelle periferie,  smantellamento dello stato sociale e favorito unicamente ceti sociali privilegiati. E come sosteneva John Fitzgerald Kennedy: ‘nel passato chi ha cercato stupidamente di ottenere il potere cavalcando la tigre ha finito per esserne divorato”. 

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