Napoli, Aslec verso la chiusura. Bufera sulla Cgil edili

Annunciate denunce clamorose

La crisi economica di un’associazione “senza scopo di lucro” potrebbe determinare effetti devastanti per i vertici del sindacato dei lavoratori edili napoletani, in particolare per la Fillea, l’organizzazione di categoria della Cgil. Nei prossimi giorni, infatti, potrebbero essere avviate le procedure per la chiusura e la messa in liquidazione  dell’Aslec, Associazione per la sicurezza del lavoratore delle costruzioni edili di Napoli. Associazione nata nel mese di Settembre 2011 che “si proponeva di favorire e rafforzare la tutela, la salute e la sicurezza nell’ambito dei cantieri edili privi Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza). Soci della società, sono unicamente le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto provinciale di categoria del settore edile di Napoli e Provincia. Attuale presidente dell’associazione è il segretario generale della Fillea Cgil partenopea, Giovanni Passaro.

Giovanni Passaro(al centro nella foto)

Stando ad alcune indiscrezioni, l’Aslec  avrebbe accumulato debiti per centinaia di migliaia di euro, prodotto sprechi, erogato migliaia di euro per ‘strani’ contratti d’affitto, garantito un distacco retribuito ad una dirigente della Cgil. Da chiarire i meccanismi di affidamento di una consulenza esterna ad un noto commercialista napoletano. Non sarebbero chiare le modalità di gestione di un fondo ricavato dai contributi di imprese con organico inferiore ai 15 dipendenti senza la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. E a quanto pare, i dipendenti dell’Aslec non avrebbero mai effettuato le visite mediche. Addirittura, il Medico Competente sarebbe stato nominato solo lo scorso 5 giugno. Un paradosso. L’associazione sarebbe orientata ad attivare le procedure per licenziare tutti i dipendenti in organico. Una scelta che potrebbe favorire effetti devastanti sul piano politico e sindacale. Non sono escluse clamorose denunce civili e penali. Una vicenda alquanto surreale, considerato che l’associazione è sostanzialmente di proprietà del sindacato con la missione di occuparsi di sicurezza sul lavoro. Un pessimo esempio. Il Desk.it seguirà la vicenda con attenzione per ulteriori approfondimenti.

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