Mafie: De Raho, cresciute grazie a massoneria

Procuratore antimafia, dove c’è segreto c’è illegalità 

È la massoneria che comanda, che ha la forza di andare avanti e sviluppare la nostra economia. È ormai documentato attraverso numerose indagini che Cosa Nostra e la ‘Ndrangheta sono cresciute proprio grazie alla massoneria“. Così il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, che ha descritto la massoneria come “quella camera in cui le varie forze condividono progetti. Ci sono la politica, la ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, professionisti, magistrati, imprenditori. Ci sono tutte le categorie”. “L’economia e la politica – ha aggiunto – si sono incontrate con le mafie in quei salotti ed è lì che hanno dato corpo, che hanno effettivamente costituito quel comitato d’affari che ha poi determinato infiltrazioni negli appalti, acquisizioni di vari settori e l’esclusione di chi si muove nel rispetto delle regole e oggi – ha concluso – ci troviamo di fronte a una situazione in cui dobbiamo stare molto attenti”. “Credo che nel mondo di oggi parlare di associazioni segrete è di per sé contrario alla nostra Costituzione perché una cosa è esercitare liberamente il proprio pensiero e altra cosa è muoversi stringendo patti segreti, nascondendo i nomi, che poi finiscono per costituire la base anche per deviazioni di quelli che possono essere degli obiettivi apparentemente legali”– ha sottolineato – De Raho – là dove c’è segreto, c’è certamente qualcosa di illegale”. Rispetto alle modalità con cui poter intervenire per contrastare il fenomeno, De Raho ha evidenziato che “il legislatore dovrebbe probabilmente affrontare il tema, riconoscere le basi di libertà che la nostra Costituzione pone e valutare se effettivamente in democrazia sia ancora possibile parlare di associazioni segrete o se invece le associazioni debbano essere tutte trasparenti e facilmente raggiungibili nella loro composizione, conoscibili e aperte anche al confronto nella loro attività come negli obiettivi che si pongono”. “Il fine non può essere solo la ricchezza ma deve essere il benessere della collettività”. Federico Cafiero De Raho, ha parlato agli studenti, platea del dibattito sulle masso-mafie, spronandoli “a tenere lontano, quando sarete ad esempio avvocati, commercialisti, chi vi può far deviare dalla linea dritta della correttezza per godere di un piccolo privilegio. Il nostro Paese migliorerà se si recupererà l’etica dei comportamenti”

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