Sono 505 i feriti per le due esplosioni alla manifestazione di ieri. La stampa parla di due kamikaze: una sarebbe donna

ANKARA – La strage dei pacifisti vede aggravarsi il bilancio: sono 128 i morti (95 per il governo turco) e 505 i feriti. Il giorno dopo dell’eccidio di Ankara, il premier Ahmet Davutoglu indicato tre piste, citando i curdi del Pkk e i marxisti del Dhkp/C, ma soprattutto l’Isis, su cui si appunta l’attenzione secondo fonti della sicurezza turca. Il quotidiano filo-governativo turco Yeni Safak scrive che uno dei kamikaze sarebbe un giovane di 20/25 anni. Il quotidiano Milliyet parla di due terroristi che si sarebbero fatti esplodere, dei quali una sarebbe donna. Non mancano però le voci che puntano il dito proprio contro i servizi segreti, in uno scenario politico turbolento: mancano 3 settimane alle nuove elezioni anticipate del primo novembre, dopo quelle del 7 giugno scorso.

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