La guerra è già costata all’Italia 10 miliardi. Parte il referendum contro l’invio delle armi in Ucraina

Soldi che potevano essere stanziati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti.

Domani 22 aprile parte in tutta Italia la raccolta di firme per indire un referendum abrogativo che impedisca l’invio delle armi in Ucraina e in tutte le zone di guerra.

Tutti i cittadini che si riconoscono nell’articolo 11 della Costituzione sono chiamati a mobilitarsi. L’unico modo per fermare la guerra è bloccare l’invio delle armi e incentivare, promuovere il dialogo tra le parti. Chi crede che la pace si otterrà piegando una superpotenza atomica come la Russia entrando militarmente a Mosca non vuole la pace. Vuole la terza guerra mondiale e l’olocausto nucleare.

La guerra in Ucraina è già costata all’Italia 10 miliardi di euro, soldi che potevano essere utilizzati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti. Larga parte del popolo italiano è contraria alla guerra ed all’invio di armi, ma la propaganda di TV, giornali e media mainstream spinge in senso contrario.

Governo e Parlamento non recepiscono questo sentimento maggioritario del Popolo italiano a cui noi, invece, vogliamo dare voce.

La campagna referendaria è condotta dal giurista Ugo Mattei è sostenuta da importanti personalità del mondo accademico e culturale fra le quali spiccano i nomi più noti del drammaturgo Moni Ovadia, dello storico Franco Cardini, dei filosofi Marco Guzzi e Geminello Preterossi, dell’ ex direttore Rai 2 Carlo Freccero, dell’ editore Claudio Messora, del vignettista Vauro Senesi, dell’economista Guido Viale, dei giuristi Alessandro SommaMarina Calamo SpecchiaAnna Maria PoggiPasquale de Sena, il giornalista Michele Santoro, dal professor Enzo Pennetta, dagli esponenti di Democrazia Sovrana e Popolare Marco Rizzo e Francesco Toscano

Oltre che ai banchetti organizzati nelle principali città italiane, i cittadini potranno recarsi agli uffici elettorali dei comuni di residenza dove, per legge, devono essere disponibili i moduli vidimati per la firma. Sarà possibile localizzare i banchetti consultando la mappa aggiornata in tempo reale sul sito generazionifuture.org

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