La Camera approva il Rosatellum, mancano 66 voti alla legge elettorale-porcata

Al voto finale si arriva dopo tre fiducie votate con ampia maggioranza. Passa la salva-Verdini: il leader di Ala potrebbe usufruire della norma che consente agli italiani residenti in Italia di candidarsi in una delle circoscrizioni estere. Fuori la protesta del M5S. Ora il testo all’esame del Senato

Alla Camera passa come previsto il Rosatellum, la legge elettorale-porcata su cui il governo ha posto la fiducia in alcuni passaggi. Il voto a scrutinio segreto registra 375 sì e 215 no. Il testo, nella votazione finale, è sostenuto dalla maggioranza e anche da Fi, Lega Nord, Ala-Sc e Dit. Bof-Fi. Sulla carta il vasto schieramento favorevole avrebbe raggiunto quota 441 voti. Secondo il M5S i franchi tiratori sono 66, ma per il Pd non più di 30-35. La riforma passa ora all’esame del Senato.  Al voto finale si arriva anche dopo tre fiducie votate con ampia maggioranza, l’ultima stamattina con 309 sì 87 no ìe 6 astenuti, e il via libera agli ultimi due dei cinque articoli della nuova legge e il passaggio della cosiddetta “norma salva Verdini”, che permette agli italiani residenti in Italia di candidarsi in una delle circoscrizioni estere. Norma di cui potrebbe usufruire il leader di Ala. Favorevoli all’emendamento sono 337 deputati, contrari 154, astenuti 22.

 

PROTESTA M5S IN PIAZZA MONTECITORIO – Mentre in aula si consumava il grande inciucio della legge elettorale, in piazza Montecitorio andava avanti la protesta del M5S. “Hanno 66 franchi tiratori al loro interno e al Senato avranno dei problemi – dice Luigi Di Maio sul palco – Hanno fatto una legge, coalizzandosi da Renzi a Salvini, pur di non farci vincere ma si ritorcerà contro di loro. Io li ringrazio, non ci fermeranno”. Alcune centinaia di persone manifestano contro il Rosatellum dalle 13.30 fino a sera. Ma Beppe Grillo, giunto a Roma, diserta l’appuntamento.

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