La bella piazza di Torino dell’8 Dicembre: 100 mila No Tav

 Una marea di persone per un nuovo modello di sviluppo. Beppe Grillo: “L’opera non si farà”

“Siamo in centomila. Ve ne rendete conto?” Così, rivolto ai manifestanti No Tav che in corteo stanno raggiungendo piazza Castello, uno dei leader storici del Movimento Alberto Perino, che dal palco ha rilanciato il grido di battaglia del popolo No Tav  “sarà dura” invitando i presenti a scaldare l’ugola per “farlo arrivare fin sulla collina alle ville delle madamine”

A noi interessa fermare questo spreco assurdo del Tav – ha proseguito  Perino – un doppione che non possiamo permetterci. Se l’analisi costi e benefici é fatta in modo serio non potrà che dare un risultato: l’opera economicamente e insostenibile, e’ ambientalmente devastante“.  Perino si è, quindi, rivolto al M5s: “Chiediamo che tutto questo abbia fine lo chiediamo con forza al M5s perché lo avevano scritto nel loro programma. Sappiamo che non sono soli al governo ma gli chiediamo di resistere”. Dal palco è stato poi letto un messaggio di Erri De Luca, che si è concluso con un saluto alla “bella piazza di Torino dell’8 dicembre 2018“.

“Oggi è la giornata dell’orgoglio no Tav, di un grande popolo che non si è fatto intimidire”. Ha affermato una delle organizzatrici della manifestazione dal megafono aprendo il corteo partito da piazza Statuto e diretto in piazza Castello. “Non avevamo dubbi che la risposta sarebbe stata straordinaria, in tanti hanno cercato di sminuire lotta che da 20 anni portiamo avanti  in montagna e in città”.  “Ci hanno accusati di non essere informati, di essere  contrari al progresso, di essere uomini e donne primitivi che avrebbero fatto meglio a vivere con le mucche – ha aggiunto –  hanno cercato di sminuire le ragioni della nostra lotta ma noi , c’eravamo,  ci siamo e ci saremo perché questo non è solo uno slogan, è la nostra storia”.  Ci sono anche una ventina di gilet gialli provenienti dalla regione francese della Maurienne fra le migliaia di manifestanti in piazza a Torino per ribadire il no alla realizzazione della Torino-Lione. E, sul palco allestito in piazza Castello, all’arrivo del corteo, fra i tanti interventi, ha preso la parola anche un amministratore francese sempre proveniente dalla valle della Maurienne, sottolineando “siamo il movimento che unisce l’opposizione franco italiana al Tav. Stiamo combattendo il progetto della Torino-Lione e proponiamo l’uso della linea esistente“, ricordando che “anche in Francia l’opposizione al Tav è alta”.

A fianco dei manifestanti, la sindaco di Torino, Chiara Appendino che ha pubblicato un articolato commento su facebook. “Oggi a Torino è tornata in piazza una comunità che da trent’anni si batte contro il Tav, una grande opera che rappresenta un modello di sviluppo del passato a fronte di un mondo che sta cambiando molto velocemente con prospettive inedite– ha evidendiato Appendino – A manifestare c’erano giovani, donne, professionisti, cittadini, dalla Val Susa e non. Persone che vogliono ribadire che un futuro disegnato su un modello di sviluppo alternativo, sostenibile e collettivo è possibile. E che non può essere rappresentato dalla linea Torino-Lione – ha aggiunto – si tratta di una prospettiva che condivido pienamente, motivo per cui non ho mai esitato a ribadire la mia contrarietà all’opera e la vicinanza a chi condivide queste istanze“. “Le analisi tecniche, costi-benefici e giuridica, promosse dal Governo orienteranno la scelta politica sul destino di questa vicenda. A livello locale continueremo a lavorare affinché prendano vita progetti ad ampi orizzonti che guardino al benessere delle prossime generazioni“, ha sottolineato Appendino. Contro la Tav si è schierata la Fiom Cgil torinese

‘Oggi è stato fatto un importante passo per cambiare davvero il nostro Paese, un passo che chiede maggiore equità, uguaglianza e sviluppo sostenibile per tutti“. Cosi, in una nota, il segretario torinese della Fiom, Edi Lazzi che ha aggiunto: ”oggi è stata una grande manifestazione fatta da persone normali a cui interessa il bene della collettività e che vogliono poter decidere del loro futuro”. ”Noi c’eravamo per dire che siamo contro un modello di sviluppo che vuole cancellare la soggettività e il punto di vista del lavoro, che la democrazia è un valore, che per uscire dalla crisi economica della nostra città serve mantenere, rinnovandolo, il tessuto industriale del nostro territorio”

BEPPE GRILLO, LA TAV NON SI FARA‘ – La Tav non si farà. A prevedere l’ esito negativo del progetto è Beppe Grillo, un auspicio confidato ad un giovane contestatore che lo intercetta alla Fiera nazionale della piccola e media editoria che si tiene a Roma. Il ragazzo, un muratore laureando in ingegneria, riesce a “bucare” il muro di silenzio issato dal fondatore del M5s con i cronisti e lo provoca: “Come mai non sei a Torino a manifestare? Ora che sei al governo non stai più con i No Tav?”. La risposta arriva poco dopo in un faccia a faccia tra i due. “Grillo mi ha detto che stanno valutando – racconta lo studente al termine del colloquio – sono scettico ma non voglio fare l’uccello del malaugurio: spero che Grillo abbia ragione ma è tutto da vedere”. Sono due giorni che Beppe Grillo è tornato a parlare della Tav. Prima con un duro post sul suo blog: “E’ una realtà fisica enorme, costosa e inquinante“. Insomma, “la Tav is the new black”. Oggi però rincara la dose e presentando il libro della sua amica giornalista tedesca alla Nuvola di Fuksas, non si tiene. Giura di essere venuto per fare da “valletto” alla scrittrice, tiene a distanza i cronisti ma poi, davanti alla platea che è venuta ad ascoltare sbotta. E prende di mira i costruttori che protestano con i Si Tav. “Ci dovremmo vedere con questi costruttori che stanno lì a protestare perché il loro progresso è il cemento? Se gli togli il calcestruzzo non hanno un’idea neanche a morire”. Poi se la prende per l’ inutilità dell’opera. “I nostri porti sono montagne di container che stanno lì vuoti. E noi facciamo infrastrutture per portare container vuoti! Ha senso questo?”. Elogia invece i gioielli di ingegneria che erano stati i treni copiati in tutto il mondo come il Pendolino: “Hanno tolto una tecnologia meravigliosa per far andare i treni alla stessa velocità a cui andavano prima“. “Non è questione di destra, sinistra, centro, movimento o non movimento: bisogna sedersi ad un tavolo con ingegneri, architetti, filosofi ed artisti e contaminarsi”. Tutto il resto “sono solo cazzate. Le vostre domande sono cazzate…”,  ha dichiarato ai cronisti. Grillo è comunque l’unico ai vertici del Movimento che ha parlato di Tav.

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