Il Vice Premier Di Maio: “I giovani sono vittime del Jobs act, bisogna superarlo”

 

Il commento dell’avvocata Giuliana Quattromini, giuslavorista napoletana: “Le attuali leggi sul lavoro sono un fallimento. Bisogna cancellarle”

“Il jobs act va rivisto, c’è troppa precarietà”. Il vice presidente del consiglio e  ministro del lavoro lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio scende in campo contro la legge approvata dal governo di Matteo Renzi che ha prodotto il lavoro povero, senza prospettive per i giovani del nostro Paese. “La gente non ha più certezze ne’ per sposarsi ne’ per prenotare le vacanze“, ha sottolineato il vicepremier. “Se vogliamo dare più forza all’economia dobbiamo ridurre la precarietà” è uno dei responsabili di questa precarietà, è il jobs act“, ha affermato Di Maio senza giri di parole. In merito alla riforma dei centri per l’impiego, Di Maio annuncia: “metterò insieme tutti gli assessori al lavoro delle regioni italiane: faremo un tavolo e cominceremo a lavorare per migliorare i centri per l’impiego, che hanno bisogno di più personale, più risorse e una filosofia di pensiero diversa nel dare lavoro alle persone”.

Dunque, il neo ministro del lavoro sarebbe pronto ad attivare iniziative per il lavoro buono e stabile. E’ necessario, però, far rientrare la Costituzione e la democrazia nei luoghi di lavoro, ripristinando i diritti sociali. Lo smantellamento dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, la  libertà di licenziare senza motivo ha prodotto pesanti condizionamenti nei rapporti di lavoro, alimentato abusi,  intimidito i lavoratori inibendoli a rivendicare diritti  dignità. Le cosiddette regole  lasciateci in eredità dal governo Renzi hanno unicamente incrementato precarietàfavorito il progressivo impoverimento del lavoro, umiliato i giovani.  Dai contratti a chiamata ai voucher, passando per i rider e i magazzinieri di Amazon, fino agli stagisti e al lavoro gratuito si è estesa la  proletarizzazione della classe lavoratrice, caratterizzata dallo sfruttamento intensivo  del lavoro manuale e di quello intellettuale. E non finisce qui. Un lavoratore assunto tramite le normative Jobs Act non gode degli stessi diritti di uno che è stato assunto prima. E questo, nonostante abbia lo stesso contratto a tempo indeterminato e sia impiegato nella stessa condizione. Le attuali misure danno il via libera alle imprese a licenziare in maniera discrezionale lavoratori singoli e gruppi di lavoratori. Una delega in bianco alle imprese.

La reazione di Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil – “Vorremmo capire cosa c’è dietro a queste affermazioni, che idea c’è delle diseguaglianze che si sono determinate, come si interviene, soprattutto se l’attenzione è posta sulla condizione dei giovani, perché i più discriminati sia dal Jobs Act sia dal sistema previdenziale sono esattamente loro – sottolinea Camusso – quali saranno le proposte sarà la questione fondamentale. Dobbiamo dire che il contratto che hanno presentato di lavoro parla pochissimo e l’unica cosa citata sono i voucher, cioè la peggiore delle soluzioni”.

Significativo il commento dell’avvocata Giuliana Quattromini, giuslavorista napoletana: “Il Jobs act? E’ un fallimento.  E’ la punta di diamante di una precarizzazione legalizzata. Con il jobs act non sono aumentate le assunzioni ma gli incentivi alle imprese. Bisogna cancellarlo, insieme alle altre normative sul lavoro approvate negli ultimi anni”.

                                                                                                         Ciro Crescentini

 

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