Il maltempo fa strage in Sicilia: 12 morti

Le vittime tra le province di Palermo e Agrigento

Strage per il maltempo in Sicilia, 12 morti e due famiglie sterminate. Un muro di acqua e fango ha travolto le vittime, tra le province di Palermo e Agrigento.

 

 

CASTELDACCIA – In 9 hanno perso la vita in una villa in contrada Cavallaro a Casteldaccia (Palermo) a causa dell’esondazione del fiume Milicia ingrossato dalle piogge. Tra le vittime 4 donne e due bambini di 1 e 3 anni. Altre 3 persone che si trovavano nella villa si sono salvate. A dare l’allarme col cellulare una di loro rimasta fuori dalla casa e salvatasi aggrappandosi a un albero, quando l’abitazione è stata sommersa dall’acqua. Le vittime sarebbero annegate perché l’acqua è arrivata veloce raggiungendo il soffitto. Le vittime: Rachele e Federico Giordano, 1 e 15 anni, la mamma Stefania Catanzaro, 32 anni, i nonni Antonio Giordano e Matilde Comito, 65 e 57 anni. E ancora il cuginetto Francesco Rughoo, 3 anni, sua madre Monia Giordano, 40 anni, lo zio Marco Giordano, 32 anni, la nonna Nunzia Flamia, 65 anni.

 

VICARI –  Trovato morto a Vicari (Palermo) uno dei due uomini dispersi a causa del maltempo. Si tratta di Alessandro Scavone, 44enne titolare di un distributore di carburanti e  consigliere comunale a Salemi. Ritrovato in vita, invece, l’altro disperso, un 21enne.

 

CAMMARATA – Altri due morti sono stati recuperati dai vigili del fuoco a Cammarata (Agrigento). Sono stati travolti con la propria auto da un torrente esondato. Le vittime, di mezza età, erano residenti in Germania da anni. Si tratta di Cosimino Fustaino, 54 anni, originario del luogo e della sua compagna, di nazionalità tedesca. La tragedia è avvenuta in contrada Sant’Onofrio. Entrambi i cadaveri erano stati catapultati a grande distanza dall’auto.

 

IL PREMIER CONTE IN SICILIA – Sui luoghi del disastro è arrivato il premier Giuseppe Conte. Dopo un controllo delle zone colpite dall’alluvione in elicottero con il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il prefetto di Palermo Antonella De Miro, una visita alla camera mortuaria del Policlinico e poi un vertice in prefettura.

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