Il governo potrebbe essere guidato da Giulio Sapelli, l’economista critico con Bruxelles

 

Prevista l’introduzione della flat tax, il reddito di cittadinanza, il salario minimo garantito. Braccio di ferro sulla Tav

Luigi Di Maio e Matteo Salvini assicurano che il Governo giallo-verde sarà guidato da un politico. La Lega propone Giulio Sapelli, economista e docente alla Statale di Milano, mentre il M5S punterebbe su Giuseppe Conte, ordinario di diritto privato all’Università di Firenze e vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. Quali possibili ministri sono stati fatti i nomi dei leghisti Armando Siri (Sviluppo economico), Roberto Calderoli e Nicola Molteni, e dei 5Stelle Alfonso Bonafede (Giustizia), Vincenzo Spadafora (Rapporti con il Parlamento), Stefano Buffagni o Laura Castelli (Sviluppo economico), Giulia Grillo (Sanità). Oggi pomeriggio Salvini e Di Maio saranno convocati dal presidente Sergio Mattarella, per consegnare al Quirinale una prima bozza del Contratto di Governo e la proposta del nome del premier.

“Non parlo di me da sempre, ho fatto della riservatezza la mia cifra di vita. E quindi non commento. Però, da quanto ho letto, il programma M5S-Lega è un buon programma e come cittadino lo condivido”. Così l’economista Giulio Sapelli  sulle ipotesi che stanno circolando sul suo nome come premier del governo 5S-Lega.  Il professore Sapelli ha sempre assunto posizioni critiche nei confronti delle politiche dell’austerità della Commissione europea e dei tecnocrati. E’ una delle voci più originali e fuori dal coro tra gli economisti italiani. Intellettuale poliedrico, unisce storia, filosofia, sociologia e cultura umanista in uno stile personalissimo e profondo. Significative alcune dichiarazioni rilasciate qualche anno fa ad un giornale economico: “Gli economisti troppo spesso sono solo professori e non intellettuali, con conseguenze ancor più umanamente devastanti: concepiscono i soggetti umani come cavie e non come persone”. Dunque, potrebbe diventare premier un uomo poco disponibile ad inchinarsi a Bruxelles e alle politiche lacrime e sangue.

Prosegue il confronto sul programma – Prosegue, intanto, il confronto  sul programma che prevede molte novità, tra cui la flat tax e la conseguente cancellazione di tutte le deduzioni e le detrazioni fiscali.

Si tratterebbe di una tassa a doppia aliquota (15% per i redditi familiari fino a 80 mila euro e 20% sopra gli 80 mila euro), con 4 scaglioni. Sarebbe prevista un deduzione fissa di 3 mila euro fino a 35mila euro di reddito per ciascun componente del nucleo familiare e tra 35mila e 50mila euro per i familiari a carico.

“Dal 2019 – spiegano di Maio e Salvini – non ci sarà bisogno di altri sconti, perché quello vero sarà a monte: gli italiani pagheranno meno tasse”.
Gli altri punti del contratto  –  Pare raggiunto l’accordo anche su: ristrutturazione e riqualificazione della rete idrica per l’acqua bene pubblico; obiettivi ambientali sulle rinnovabili; istituzione di due nuovi ministeri per il Turismo e per la Disabilità; cancellazione degli indici di affidabilità fiscale e dello spesometro; superamento della Legge Forneroreddito di cittadinanza; introduzione del salario minimo garantito; nuove regole sul conflitto d’interessi.

Resta invece aperto il confronto sulle grandi opere: il M5S è contrario a Tav e Tap e chiede una verifica di utilità su tutte le altre, la Lega invece è favorevole; e sul futuro dell’Ilva, per conciliare salvaguardia dell’occupazione e attività produttiva, con garanzie di tutela ambientale.

punti del Contratto di Governo sono in tutto 23: funzionamento del Governo e dei gruppi parlamentari, agricoltura, ambiente, beni culturali, conflitto d’interessi, difesa, esteri, fisco, giustizia, immigrazione, lavoro, superamento della legge Fornero, reddito di cittadinanza, politiche per la famiglia, riforme istituzionali e decentramento, sanità, scuola, sicurezza, sport, trasporti, Unione europea, università e ricerca, banche e risparmio.
 

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