Con temperature molte elevate in città, i lavoratori sono soggetti a pericoli per la loro salute.
Il caldo rappresenta un pericolo per la sicurezza e la salute di operai, ingegneri, geometri, architetti e chiunque lavora nei cantieri edili. Rischiano tanto svolgendo un lavoro faticoso e usurante con oltre 35 gradi di temperatura. Tanti, infatti, vengono colpiti da shock termico. Nei giorni scorsi un operaio ha perso la vita in Emilia Romagna colpito proprio da temperature alte. Cinque lavoratori hanno perso i sensi lavorando sotto il sole in un cantiere di Perugia. Che fare? E’ necessario, introdurre pause di almeno dieci minuti; in assenza di aree ombreggiate prevedere ombrelloni da cantiere; programmare i lavori più faticosi in orari con temperature più favorevoli e procedere alla sospensione dei lavori nelle ore più calde (attivando la cassa integrazione ordinaria riconosciuta dall’Inps per le condizioni meteorologiche avverse a partire da temperature superiori a 34 gradi); attivare una rotazione dei turni dei lavoratori esposti. Garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro ad uso potabile, con aggiunta di integratori minerali per il rinfrescamento dei lavoratori nei periodi di pausa. Programmare i turni di lavoro dei lavoratori maggiormente “fragili” nelle ore meno calde con pause programmate più lunghe oppure la sospensione dal lavoro. Vietare l’assunzione di bevande alcoliche. Mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali ed indumenti protettivi: cappelli a tesa larga e circolare per la protezione di capo, orecchie, naso e collo; occhiali per protezione dai raggi solari;abiti leggeri di colore chiaro e di cotone; abiti ad alta visibilità in cotone; scarpe di sicurezza/protezione di modello estivo;creme protettive solari. I lavoratori vanno tutelati. Le organizzazioni sindacali dovrebbero promuovere iniziative adeguate per garantire il rispetto della salute e della sicurezza sui posti di lavoro, sollecitare controlli, sopralluoghi, ispezioni da parte degli organismi di vigilanza(Asl, Ispettorato del lavoro, Inail), richiedere incontri con le Prefetture e gli enti appaltanti per stipulare appositi protocolli d’intesa. La sicurezza non è un optional, non è un costo da “sopportare”.
Ciro Crescentini