
Il senatore Ncd: “Odore della sconfitta, poverini”. Poi precisa: “Non ho insultato nessuno, mi riferivo ad alcune specifiche persone”
MILANO – Un polverone a margine dello scontro sul ddl Cirinnà sulle unioni civili. In campo un protagonista di cui si avvertiva la mancanza. Formigoni la tocca piano sulla presunta reazione di “gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie” dopo la retromarcia del M5S che sceglie la libertà di coscienza sul voto. E tiene alta la bandiera dei moderati mentre lo scontro sulla legge raggiunge il picco di tensioni. “Odore della sconfitta su #Cirinnà sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie. Non è bello, poverini”. Dopo il contributo a placare gli animi via Twitter, il Celeste però si inalbera, scorrendo le incomprensibili proteste. “Accetto di essere criticato, non di essere distorto, stravolto, strumentalizzato. Nel mio tweet di ieri sera – spiega Formigoni – non ho insultato nessuno, mi sono limitato a constatare che alcune persone gay, lesbiche ecc….stanno avendo crisi isteriche. Il testo è inequivocabile, si tratta di alcune specifiche persone (a me note) e non di una annotazione generale rivolta a ‘erga omnes'”. “Del resto – bacchetta il senatore Ncd – la lingua italiana è precisa: in italiano, l’assenza dell’articolo determinativo indica chiaramente che si tratta di casi specifici. Se avessi voluto offendere un intera categoria (sic, ndr) di persone avrei usato l’articolo determinativo: i gay, le lesbiche ecc… Così non ho fatto, accetto di essere criticato, non distorto”. Questo cambia le cose: Formigoni definisce checche isteriche solo alcune persone omosessuali, mica tutte.