Grillo, Terme di Agnano: “licenziamenti concordati con la giunta de Magistris”

I provvedimenti sono stati assunti a seguito del rifiuto dei lavoratori di sottoscrivere un verbale di conciliazione che prevedeva la riduzione del 50 per cento dei salari e il demansionamento

I vertici delle Terme di Agnano e l’amministrazione comunale di Napoli guidata dal sindaco Luigi de Magistris hanno concordato di licenziare le prime due lavoratrici che hanno rifiutato di sottoscrivere un “verbale di conciliazione-bidone” che prevedeva la riduzione del 50 per cento degli stipendi, demansionamento e declassamento. L’accordo tra l’azienda partecipata e Palazzo San Giacomo è stato confermato a Il Desk.it dall’amministratore di Terme di Agnano, Massimo Grillo. “Le lavoratrici non hanno voluto firmare il verbale di conciliazione, un comportamento intransigente. Nelle prossime ore partiranno le lettere di licenziamento” – sottolinea Grillo – La decisione aziendale è stata concordata con il sindaco Luigi de Magistris, il capo di gabinetto Attilio Auricchio, l’assessore Monica Buonanno”.

Una decisione gravissima, contraddittoria, considerato che il primo cittadino “rivoluzionario” partenopeo si è sempre presentato come paladino dei diritti collettivi, sfilato in corteo e urlato “il potere deve essere operaio” insieme ai lavoratori della Whirlpool e si è sempre vantato di non aver mai licenziato dipendenti di aziende partecipate. Un capolavoro di demagogia. Due lavoratrici saranno licenziate nelle prossime ore dopo avere subito da un anno vessazioni e umiliazioni. Azioni vessatorie che hanno provocato effetti devastanti sul loro stato psico-fisico. Entrambe sono state costrette a ricorrere alle cure di una struttura pubblica di psicopatologia del lavoro. E non finisce qui. Stando ad alcune indiscrezioni un altro lavoratore sarebbe stato sospeso, dichiarato inidoneo al lavoro in modo arbitrario in base alla segnalazione del medico aziendale. Altra imbarazzante e assurda decisione. Tacciono i consiglieri della cosiddetta sinistra politica e movimentista. Tacciono le “femministe” del consiglio comunale di Napoli. Tacciono gli esponenti sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

I consiglieri Marta Matano e Matteo Brambilla del Movimento 5 Stelle sono gli unici esponenti istituzionali che hanno assunto una posizione inequivocabile sulla vicenda. “Il sindaco e la giunta organizzano consigli comunali monotematici per i lavoratori della Whirlpool presentandosi come paladini e difensori dei diritti collettivi e poi avallano licenziamenti, vessazioni, violazioni contrattuali nelle aziende comunali proponendo ai lavoratori verbali di conciliazione che prevedono la riduzione del 50 per cento dei salari e demansionamenti – affermano i due consiglieri pentastellati – Un comportamento che stigmatizziamo. Un comportamento ipocrita che offende e umilia la dignità di lavoratrici che hanno svolto dignitosamente il proprio operato con professionalità e senso di responsabilità”. Le due lavoratrici hanno presentato esposti alla Procura della Repubblica per il tramite i carabinieri e la polizia. Pronte a farsi assistere da una rete di avvocati indipendenti.

Ciro Crescentini

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest