Videomessaggio su Facebook
Beppe Grillo rompe il silenzio sulla vicenda del figlio Ciro, accusato di aver preso parte a uno stupro di gruppo pubblicando un video su Facebook . Un caso giudiziario che risale a luglio del 2019.
“Mio figlio – dice all’inizio del videomessaggio – è su tutti i giornali come uno stupratore seriale, insieme a altri tre ragazzi. Io voglio chiedere, voglio chiedervi, voglio una spiegazione perchè un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati”.
“La legge – sottolinea in un crescendo di toni accesi – dice che gli stupratori vengono presi e messi in galera e interrogati in galera o ai domiciliari. Sono lasciati liberi per due anni, perchè? Perchè non li avete arrestati subito? Ce li avrei portati io in galera a calci nel culo. Perchè? Perchè vi siete resi conto che non è vero niente che c’è stato uno stupro, non c’è stato niente! Perchè una persona che viene stuprata la mattina il pomeriggio va in kytesurf e dopo otto giorni fa la denuncia vi è sembrato strano. Bene vi è sembrato strano, è strano!”.
“E poi – osserva ancora Grillo – non c’è un avvocato che parla o sono io il padre che parlo e difendo mio figlio. C’è il video, c’è un video! C’è tutto il video, passaggio per passaggio. Si vede che c’è la consensualità , si vede che c’è un gruppo che ride, che sono ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande. Sono in mutande e saltellano col pisello così, perchè sono quattro coglioni e non quattro stupratori. E io sono stufo perchè sono due anni. E io sono stufo perchè son due anni e se dovete arrestare mio figlio perchè non ha fatto niente, allora arrestate anche me, perchè ci vado io in galera!”, conclude il fondatore del M5S.