Governo, Beppe Grillo: “Ministri solo tecnici, stop poltronisti”. Poi arriva la frenata

Un post del comico sembrerebbe lanciare la sfida: “Politici solo sottosegretari, nell’esecutivo personalità del mondo della competenza”. Ma una successiva telefonata con Di Maio confermerebbe il mandato del capo politico a trattare sulla composizione della squadra

Il fondatore del M5S ha provato a sparigliare: “Via i politici dal governo con il Pd, solo tecnici”. Ma poi, dopo telefonata con Di Maio, è arrivata la frenata:  “Vale solo per i ministeri più tecnici, il mio è un paradosso”. Una sortita di Beppe Grillo, al termine delle consultazioni, ha sollevato dubbi sulla futura squadra di governo Pd-M5S. Un post sul blog del comico inizia così: “Questa crisi somiglia sempre di più ad un guasto dell’ascensore: quello che conta è mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo”. E quindi, l’attacco ai “poltronisti”, richiamando le origini anti casta dei 5 stelle. “Non facciamoci distogliere dalle incrostazioni che – scrive Grillo – la realtà ha lasciato sui nostri scudi, è assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona. Questo perché un po’ di poltronofilia c’è ma, sopratutto, non ci sono i tempi né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare”. Grillo, allora, lancia una sfida: “Oggi è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica”. Qualcuno comincia a porsi domande: il M5S rinuncia a mandare propri esponenti al governo, partendo dalla casella del vicepremier? Anche perché Grillo rincara: “Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l’approccio ottimale e imparare a governare i ‘tecnici’ della burocrazia che li occupano da tempo immemore”. Poco dopo, tuttavia, arriva la frenata. Le agenzie riferiscono del colloquio telefonico tra il fondatore e Di Maio, precisando il senso del post. Fonti pentastellate chiariscono: l’affondo di Grillo riguarderebbe “i ministeri più tecnici”. Beppe, semmai, sfiderebbe “i partiti a trovare le persone migliori”. E nessuna delegittimazione di Di Maio. “Sei tu il capo politico e – chiarirebbe Grillo – decidi tu per il Movimento, il mio è stato un paradosso”.

(Foto Beppe Grillo/Fb)

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