La notte di combattimenti lascia una scia di sangue: almeno 190 le vittime, oltre mille i feriti. Erdogan: “I traditori pagheranno un caro prezzo”
Lascia una scia di sangue la notte più lunga della Turchia. Oltre 190 i morti e 1.154 feriti è il bilancio degli attacchi durante il fallito colpo di Stato. La fazione dell’esercito golpista si è arresa ore di bombardamenti e combattimenti a Istanbul e nella capitale Ankara. Sinora sarebbero 2.839 i militari arrestati, 5 generali e 29 colonnelli sarebbero già stati sollevati dai loro incarichi. E’ stato anche nominato un nuovo capo di Stato maggiore, Umit Dundar, dopo la misteriosa scomparsa di Hulusi Akar, preso in ostaggio durante il golpe. Il massimo organismo turco di controllo dei magistrati e procuratori ha destituito 2.745 giudici in tutto il Paese. L’agenzia Anadolu scrive che la riunione d’urgenza aveva lo scopo di adottare misure disciplinari contro i giudici sospettati di avere collegamenti col religioso musulmano Gulen, residente negli Usa ed accusato da Erdogan di essere dietro il putsch.
IL RITORNO DI ERDOGAN – Il presidente turco Erdogan ha lasciato il Paese all’inizio del colpo di Stato a bordo di un aereo privato decollato da Bodrum, senza indicare la destinazione finale nel piano di volo. Durante le ore del putsch si sono susseguite notizie sull’approdo del velivolo. I media hanno parlato di un asilo negato in Germania, e di richieste di accoglienza rivolte a Londra, a Teheran per fare scalo e ripartire per il Qatar e perfino dell’Italia. In realtà l’aereo di Erdogan non avrebbe mai lasciato la Turchia, volando a lungo nel nord del paese per poi tornare a Istanbul, dove il presidente è stato accolto da una folla festante. Alla gente ha promesso che “i traditori pagheranno un caro prezzo”.
LA PENA DI MORTE – Il premier Binali Yildirum ha detto che nella costituzione del Paese non è prevista la pena di morte. Però ha aggiunto che il governo considererà cambiamenti legali per evitare tentativi analoghi in futuro.
L’ANNUNCIO DEL FALLITO GOLPE – A distanza di 4 ore dall’annuncio del golpe, il premier Binali Yildrim ha assicurato: “La situazione è largamente sotto controllo”.La tv di Stato, oscurata dai militari, ha ripreso le trasmissioni: è stata occupata pacificamente dai manifestanti contrari al putsch. E il presidente Recep Tayyip Erdogan, scappato a bordo di un volo, è tornato a Istanbul. Ma in Turchia si è combattuta una guerra civile-lampo dopo il golpe dell’esercito. Violenti scontri tra la polizia e i militari in piazza Taksim. Spari dell’esercito contro gruppi di persone che tentano di attraversare il ponte sul Bosforo. I carri armati dell’esercito hanno aperto il fuoco attorno al Parlamento turco ad Ankara dove è esplosa una bomba che ha provocato numerosi feriti
L’ANNUNCIO DEI MILITARI: “ABBIAMO PRESO IL POTERE” – Abbiamo preso il potere in Turchia per proteggere la democrazia e ristabilire i diritti civili”. Tra raffiche di mitra dal cielo e carri armati in strada, ma in nome della libertà, lo stato maggiore dell’esercito turco annuncia il golpe sul suo sito. I militari hanno chiuso l’accesso a due ponti sul Bosforo a Istanbul. Colpi di arma da fuoco sono stati sentiti ad Ankara, mentre elicotteri militari sorvolano la capitale turca. L’esercito ha fatto anche irruzione nella sede della tv statale. Le trasmissioni sono state interrotte ed è stato bloccato l’accesso ai social network. Bloccato l’aeroporto di Istanbul. L’esercito ha chiesto alla popolazione di tornare nelle proprio case. Nel quartier generale ad Ankara i golpisti avrebbero preso in ostaggio il capo di Stato maggiore dai militari golpisti, ritenuto lealista. Il presidente Recep Tayyip Erdogan però sarebbe al sicuro, secondo la Cnn turca.
Gli autori del colpo di Stato in Turchia hanno dichiarato che tutte le relazioni estere saranno mantenute e che lo stato di diritto rimarrà una priorità. Lo si legge su vari media, fra cui il Guardian, che aggiungono che i militari avrebbero inviato le dichiarazioni ai media turchi via email, la cui veridicità non può essere verificata per ora.
GIALLO ERDOGAN: ANNUNCIA VOLO VERSO ANKARA MA FORSE FUGGE IN GERMANIA – Nelle drammatiche ore del golpe c’è il mistero Erdogan. Il presidente turco è apparso alla Cnn turca cui ha videotelefonato da una località segreta. La conduttrice ha mostrato alla telecamera lo schermo del suo smartphone su cui Erdogan ha lanciato il suo appello a resistere.
“Chiedo alla nostra gente, a tutto il mondo, di riempire – afferma – le piazze del Paese per dare la risposta necessaria”. Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che sta facendo ritorno nella capitale e ha assicurato che il golpe militare in corso verrà velocemente neutralizzato. Ma la Nbc, riportando una fonte militare americana, sostiene invece che il presidente abbia chiesto asilo politico alla Germania. Berlino però avrebbe rifiutato l’atterraggio.
(Foto @tcbestepe/tiwitter)