Genova, funerali vittime del Ponte: contestati esponenti Pd, applausi per il governo

Di Maio a un familiare delle vittime: “Stai tranquillo, Autostrade non gestirà più  i nostri ponti e le nostre strade”.

Oggi si  sono svolti a Genova i funerali di Stato per 19 delle 42 vittime del crollo del ponte Morandi. I cittadini hanno risposto compatti,  tributando lunghi, prolungati applausi alle massime cariche dello Stato e i rappresentanti del governo – i due vicepremier Luigi di Maio e Matteo Salvini, il ministro Danilo Toninelli, il presidente del Consiglio Conte, quello della Camera, Roberto Fico e il capo dello Stato, Sergio Mattarella – poi ai vigili del fuoco e ai soccorritori che hanno portato il loro saluto ai feretri. I genovesi hanno  contestato duramente, fischiato il segretario del Pd, Maurizio Martina,  l’ex ministra della difesa, la genovese Roberta Pinotti, e altri parlamentari piddini.

Parlando con uno dei familiari delle vittime che gli chiedeva severità nei confronti di Autostrade il vice premier Luigi Di Maio  ha detto: “Stai tranquillo, questi i nostri ponti e le nostre strade non li gestiranno più”.

Gli applausi dei cittadini genovesi sono  messaggi significativi che confermano la  fiducia nelle istituzioni repubblicane, apprezzamento per le prime iniziative governative,  in discontinuità con il passato. I cittadini genovesi, i cittadini italiani ora attendono gli atti conseguenti,  le coerenze e  auspicano che la politica, la politica con la “P” maiuscola torni a svolgere il suo ruolo, tutelando i beni comuni, gli interessi collettivi senza farsi condizionare dalle lobby, senza farsi condizionare dalla famiglia Benetton. Un sondaggio prodotto da Sky Tg 24 evidenzia che  l’80% degli Italiani vuole l’immediata rescissione della convenzione con la società Atlantia, la società della famiglia Benetton e la gestione pubblica diretta della rete autostradale. L’identica posizione chiesta senza ambiguità, da giorni da Luigi Di Maio. Gli italiani chiedono in massa l’approvazione di un atto discontinuo, di rottura che chiuda veramente con il passato. Il passato delle cricche e delle consorterie.

                                                                                                                   Ciro Crescentini

 

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