Elezioni europee, Potere al Popolo prende le distanze da Michele Santoro

In una nota la principale organizzazione della sinistra radicale italiana evidenzia le ambiguità politiche del giornalista televisivo sulla guerra in Ucraina, la resistenza palestinese, le politiche europee all’insegna dell’austerità

Potere al Popolo prende le distanze da Michele Santoro e dalla sua “lista arcobaleno” che sarà presentata prossime elezioni europee. Nessuna alleanza o confluenza politica. Una decisione scaturita sulla base di legittime analisi, motivazioni e discussioni politiche.

Come Potere al Popolo abbiamo scelto di partecipare alla costruzione di Unione Popolare con profonda convinzione, consapevoli della necessità di unire in un spazio politico comune, plurale e statutariamente organizzato le forze e le persone che si oppongono al capitalismo liberista, all’autoritarismo e alla guerra – evidenzia in una nota il partito della sinistra radicale – Abbiamo poi condiviso la scelta di tutta Unione Popolare di aprire il confronto con il progetto di lista per la pace alle europee di Michele Santoro. Ora pensiamo sia giunto il momento di decidere che fare perché ogni ulteriore rinvio danneggerebbe in modo grave il percorso e la stessa esistenza di Unione Popolare”.

Potere al Popolo solleva, pone questioni politiche che meritano una seria riflessione.

“Alla luce del genocidio in corso in Palestina e del continuo allargamento del conflitto per opera di Israele, USA e NATO, mentre la guerra in Ucraina viene rilanciata in particolare dalla UE, abbiamo posto come vincolanti per la nostra partecipazione alla lista l’adozione dei seguenti punti programmatici sul tema pace e guerra: sostegno alla causa palestinese e riconoscimento della legittimità della resistenza del popolo palestinese; denuncia di genocidio, pulizia etnica e crimini di guerra del governo israeliano e delle forze armate sioniste; riconoscimento immediato dello Stato di Palestina; cessate il fuoco; liberazione di tutti i prigionieri politici e conferenza internazionale di pace sotto l’egida dell’ONU che preveda la fine dell’occupazione e dell’apartheid; diritto al ritorno dei palestinesi nella loro terra; pieno appoggio all’azione giudiziaria del Sudafrica; condanna del ruolo aggressivo mondiale della NATO, fine della subalternità della UE ad essa; superamento della NATO, per affermare un nuovo sistema di relazioni paritarie e multipolari, senza sceriffi planetari. Abbiamo poi aggiunto due condizioni di politica generale – continua la nota – Il rifiuto e la contestazione delle politiche di austerità italiane ed europee, codificate nei trattati, e la necessità della redistribuzione della ricchezza, partendo dall’innalzamento dei salari e dal rilancio del sistema pubblico a partire dalla sanità. Con la conseguente e chiara necessità di tassare i ricchi e le multinazionali. Infine la collocazione politica della lista, e di ogni ipotesi unitaria a sinistra, deve essere chiaramente indipendente ed in alternativa rispetto a tutti i principali schieramenti, senza distinzione. Il che dignifica la collocazione nel gruppo della sinistra radicale nel Parlamento Europeo

La posizione politica di Potere al Popolo è impeccabile, in linea con i movimenti e le sinistre radicali europee. Una posizione che a quanto pare non sarebbe stata accolta con entusiasmo dal noto giornalista televisivo.

Ora ci sembra che le risposte finora ricevute dalla lista di Michele Santoro a queste condizioni politiche di premessa siano state inesistenti, evasive e largamente insufficienti, mentre nulla, se non vaghi accenni a personalità assai lontane da noi, ci è stato detto sulle stesse modalità e forme democratiche di gestione della lista – sottolinea ancora Potere al Popolo – Noi pensiamo che tutto questi ci imponga di decidere ora che scelte fare come Unione Popolare. Proponiamo quindi che UP consideri concluso il confronto con Santoro e che si avvii il percorso di presentazione alle europee della lista di Unione Popolare, verificando rapidamente le possibili convergenze con altre forze che condividano le quattro condizioni qui riassunte. Riteniamo che a tal fine debbano essere prese immediatamente le decisioni conseguenti dall’assemblea dei soci e dalla consultazione di tutti gli iscritti a UP, con la conseguente rapida convocazione di una assemblea costituente, che oltre che definire il percorso di UP lanci la campagna elettorale per le europee. Chiediamo che quanto noi proponiamo debba essere discusso dal coordinamento provvisorio e da tutte le sedi e assemblee di UP – conclude la nota – per uscire da una condizione di paralisi e chiusura in un ristretto confronto interno, che ha molto indebolito Unione Popolare

Red

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