Effetto kamikaze sul G7 di Taormina, i potenti si accordano solo sul terrorismo: clima, intesa lontana

Anche su commercio e migranti restano le divergenze al summit blindato. Domani il corteo di contestazione contro le politiche dei sette grandi

C’è l’impegno a continuare con maggiore determinazione nella lotta al terrorismo, pressando anche i grandi Provider perché si dotino degli strumenti necessari per evitare che su internet finiscano contenuti che spesso anticipano o fanno da amplificatore agli atti terroristici. Ma i sette potenti riuniti a Taormina sono divisi su clima, commercio internazionale e migranti. Insomma, nella prima giornata del summit blindato, conta l’effetto kamikaze sui sette leader del G7. La strizza produce presto una firma alla dichiarazione contro il terrorismo. “E’ un forte messaggio di amicizia, vicinanza e solidarietà alla Gran Bretagna” dopo la strage di Manchester, sussurra il placido Gentiloni. Ma su tutto il resto c’è ancora molto da lavorare. Clima: Trump non si è ancora espresso ufficialmente, ma dai tempi della campagna elettorale fa sapere di essere pronto a cancellare gli impegni presi da Obama, spiegando che l’accordo di Parigi costa troppo. Commercio: naufragato il Ttpi, il rischio delle barriere commerciali e del protezionismo incombono, sostenuti da quella parte del mondo (Usa in primis) che ritiene la globalizzazione penalizzante per i i cittadini. Migranti: Si va verso un compromesso che riconosca tre principi che stanno a cuore all’Italia (approccio globale, di lungo periodo con il coinvolgimento dei paesi d’origine e responsabilità condivisa); ma Roma dovrà cedere a paesi come Usa e Gran Bretagna sull’approccio mirato anche alla sicurezza, con il controllo dei confini e la regolamentazione dei flussi. La prima giornata si chiude con questi nodi, ma domani è atteso il corteo dei “No G7”: in migliaia sono pronti a contestare le politiche guerrafondaie e filo ricchi dei sette “grandi”.

(Foto Palazzo_Chigi/twitter)

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