Di Battista a tutto campo: “La Tav costa molto, i migranti vanno salvati”

L’ex parlamentare ospite ‘Che tempo che fa’ su Rai 1

Alessandro Di Battista, l’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle a tutto campo. Oggi è tornato in Tv, ospite a ‘Che tempo che fa’ su Rai 1  e si è soffermato su molte questioni, l’Alta Velocità, gli immigrati, il reddito di cittadinanza,  le concessioni autostradali. In merito alle cosiddette “grandi opere pubbliche”, Di Battista ha affermato che il “Il popolo deve dire un no compatto alla Tav – ha affermato  l’ex parlamentare pentastellato – Il problema del Tav credo sia che qualcuno si sia già steccato qualche tangente e se non si fa,  dovrà restituire qualche tangente a chi l’ha pagata. Oggi la tangente si chiama consulenza”. Un’opera inutile e costosa. “Il Tav è la più grossa sciocchezza che possa fare questo Paese, spendere 20 miliardi di di euro quando occorrono infrastrutture che servono ai cittadini al Nord, al Centro e al Sud. Ricordo intercettazioni in cui i mafiosi  ‘ndranghetisti parlavano di si Tav”. Sul dramma immigrati, Di Battista non ha usato mezzi termini. “Si salvano le vite. Vanno salvati. In questo momento salverei le persone e le porterei a Marsiglia, sarà una cosa forte ma c’è bisogno anche di un incidente diplomatico – ha sottolineato Di Battista – E’ dovere di un Paese difendere i propri confini ma non saranno i porti chiusi e il muro di Trump a fermarli perchè il muro lo butteranno giù a testate“. E sul Reddito di cittadinanza, Di Battista sostiene che “va considerato una sorta di diritto umano, come avere una casa, accedere alla Sanita o all’istruzione“. Di Battista difende l’operato del Ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli. “Toninelli è stato massacrato dai media ma per me dietro c’è la mano di Benetton. Non ho le prove, è la mia opinione e me ne assumo la responsabilità – dichiara Di Battista –  Da quando ha parlato di revoca della concessione ad Autostrade è stato massacrato. E’ il miglior ministro del governo”.  E sulla Lega, puntualizza senza peli sulla lingua che “la Lega deve restituire i 49 milioni di euro, perché questi soldi appartengono a me, a lei e agli elettori della Lega. Salvini poi non è  responsabile di quel furto, ma quei soldi appartengono alla collettività”.

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