
A lanciare l’allarme diversi territori del Nord e Sud del Paese
Scrutatori e presidenti in fuga dai seggi. Centinaia di rinunce. Monta la paura di essere contagiati dal virus. Le prossime elezioni regionali e referendarie del 20 e 21 settembre condizionate dal clima di tensione e dal terrorismo mediatico alimentato irresponsabilmente da mesi. A lanciare l’allarme sulle rinunce arrivate a Comuni e Prefetture sono diversi territori da Nord a Sud, dove fioccano ‘giustificazioni’ e certificati medici. Si temono inoltre code ai seggi per i controlli di rito.
Sono state circa un centinaio le rinunce all’ultimo minuto ricevute dal Comune di Milano, che si è deciso a lanciare un appello ai cittadini via social per mettersi a disposizione. L’amministrazione locale alla fine è riuscita a costituire tutti i seggi. A Torino invece 506 presidenti di seggio su 919 hanno rinunciato all’incarico. Il Comune ha provveduto a sostituirli attingendo dal proprio personale inquadrato in fascia D.
Tra le città dove si segnala il maggior numero di defezioni c’è anche quella ligure di Imperia, dove sono 114 su 180 gli scrutatori che il Comune sta provvedendo a sostituire a causa delle rinunce arrivate in queste ore all’ufficio elettorale. La maggior parte di questi è già stata sostituita. Ma il governatore Toti assicura: “Il voto per le elezioni regionali in Liguria e il referendum sarà assolutamente in sicurezza perché i seggi già di per sé sono luoghi di distanza sociale: la segretezza del voto, l’ingresso ad uno ad uno nelle cabine elettorali, le sanificazioni sono assolutamente garanzia di sicurezza”.
A Napoli hanno rinunciato all’incarico 250 presidenti di seggio sugli 884 nominati dalla Corte di Appello