Coronavirus: Cuba vuole aiutare l’Italia, c’è un farmaco. L’appello di un imprenditore

L’Avana pronta ad inviare brigate di medici per illustrare il farmaco

Importante appello è stato lanciato dall’imprenditore Mario Mancini ex vice presidente nazionale della Confindustria settore piccole imprese sulla possibilità di utilizzare un farmaco prodotto a Cuba efficace contro il coronavirus. “In qualità di consigliere della Camera di commercio italo-cubana e fornitore del Governo cubano, vi informo di aver ricevuto una notizia eccezionale da Cuba. Mi hanno appena confermato l’esistenza di un loro farmaco che già sta venendo utilizzato in Cina, Messico e Spagna. Ho parlato con alcuni loro primari ospedalieri e con delle importanti cariche istituzionali: sono entusiasti degli effetti riscontrati sui contagiati! – afferma Mancini – Dobbiamo fare presto, c’è pochissimo tempo da perdere e abbiamo il dovere di sondare ogni possibilità, verificando l’efficacia di questo prodotto. Sin da questo momento mi rendo disponibile, gratuitamente, a creare un ponte tra il nostro paese e Cuba, nel rispetto delle autorità italiane e nel perimetro dell’ausilio che posso offrire. Chiunque fosse interessato ad approfondire la questione, può contattarmi scrivendo alla mia mail personale [email protected]. Sono a vostra disposizione” . Mancini contattato da Il Desk.it ha dichiarato che finora non è stato contattato da esponenti istituzionali. “Ho appena concluso una videoconferenza con funzionari di stato cubani addetti alla sanità, a breve riceverò documentazione tecnica sanitaria sul tipo di medicinale” – ha sottolineato l’imprenditore marchigiano.

https://www.facebook.com/cameracooperazioneitaloaraba/videos/201468177757087/

Dunque, Cuba balza ancora una volta agli onori della cronaca del coronavirus  per via della notizia che un medicamento made in L’Avana è stato usato con buoni risultati in Cina contro i colpiti dall’epidemia. Cuba è disponibile alla collaborazione internazionale. Secondo un comunicato ufficiale del governo cubano,  la medicina oggetto ora dell’attenzione mondiale è l’Interferone Alfa 2B prodotto dal Centro di ingegneria genetica e biotecnologia dell’Avana, polo scientifico di fama e prestigio internazionali. Miguel Díaz-Canel, presidente di Cuba, e alcuni scienziati dell’isola hanno illustrato le proprietà di questo farmaco in un’apposita trasmissione Tv spiegando che in Cina si sta sperimentando il farmaco antivirale già usato per combattere Aids, epatite B e C, papillomatosi respiratoria e alcuni tipi di cancro. Si è pure appreso che la Cina ha iniziato a produrre in proprio il medicamento grazie alla collaborazione con medici cubani nell’istituto farmaceutico ChangHeber nella provincia di Jilin.  Lo stesso medicinale si sta sperimentando con risultati non negativi in Messico e ufficialmente presso l’ospedale Virgen del Rocio a Siviglia, in Spagna: favorirebbe il cambio delle cellule quando quest’ultime sono attaccate da virus di varia origine. Anche il Giappone ha sottoscritto di recente un accordo medico con Cuba. Nei giorni scorsi Kojma Toshifumi, viceministro della salute di Tokyo, si è recato all’Avana per rafforzare i rapporti sanitari tra i due Paesi, a iniziare dalla sperimentazione dell’Interferone Alfa-2b. Scienza, medicina e biotecnologie di Cuba godono di ottima fama nella comunità internazionale degli addetti ai lavori, nonostante le limitazioni imposte dal blocco economico degli Stati Uniti contro l’isola e il boicottaggio delle grandi multinazionali del farmaco contro l’industria farmaceutica cubana. L’Associazione Italia-Cuba ha scritto di recente una lettera a Roberto Speranza, ministro della Salute, per sollecitare l’eventuale uso in prova del farmaco cubano in Italia. Cuba è disponibile ad inviare brigate di medici volontari e fornire il farmaco utilizzato già in Cina per debellare il coronavirus. Non basta evidentemente a smuovere le acque. Gli interessi  delle industrie  del farmaco sono di grande portata, come sono molto complicati gli iter che tastano l’uso dei medicinali.  Ci auguriamo che il governo italiano assuma le opportune iniziative promuovendo rapidamente un incontro con gli esponenti della Repubblica popolare cubana. E’ tempo di cooperazione internazionale

Ciro Crescentini

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest