Conte bis, al primo cdm subito impugnata legge anti migranti della Lega

Il nuovo governo porta alla Consulta la norma della Regione Friuli Venezia Giulia, eccependo la natura discriminatoria e la violazione di competenze statali. Il ministro Boccia: “Lo stesso governatore aveva inviato una nota al precedente esecutivo, impegnandosi a cambiarla”. Fedriga: “Una vergogna”. Salvini: “Pessimo inizio”

C’è l’annunciata nomina di Paolo Gentiloni a commissario Ue. Ma segna subito una discontinuità, con l’esecutivo gialloverde, il primo consiglio dei ministri del Conte bis. Il nuovo governo impugna una legge regionale del Friuli Venezia Giulia, guidato dal leghista Massimiliano Fedriga, in materia di migranti. Il cdm porta alla Consulta la norma approvata l’8 luglio 2019, perché “numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze Statutarie della Regione”. La proposta del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, tra le motivazioni reca che “talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale”. Sono due le norme ritenute in conflitto con le competenze statali: una prevede di togliere fondi all’inclusione sociale per destinarli ai rimpatri, l’altra di limitare gli incentivi occupazionali solo a chi assume persone residenti da 5 anni nella Regione. Sostiene Boccia: “Anche il governo Lega/Cinquestelle avrebbe impugnato la norma perché è una legge scritta male per ammissione dello stesso Fedriga che ci aveva inviato una nota fuori tempo massimo, nella quale diceva che si sarebbe impegnato a cambiare la sua stessa legge”. E “siccome o si impugnava oggi o non si poteva più impugnare – aggiunge il ministro-, il governo ha impugnato sulla base di un’istruttoria già fatta“. Boccia lancia però segnali alla Regione: “Se le leggi sono fatte male si aggiustano, quando loro la integreranno e la aggiusteranno noi ritireremo l’impugnativa, che era un atto dovuto ed è stato sostenuto all’unanimità da tutto il consiglio dei ministri”. La prima reazione della Lega non è amichevole. “Una vergogna assoluta“ tuona Fedriga. E si fa sentire Salvini: “Pessimo inizio. Il governo di sinistra può fare quello che vuole, noi andiamo avanti”.

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