Colpo di Stato

I poteri forti impediscono la nascita del governo M5S-Lega. Calpestata la democrazia e il voto popolare. Pronto governo tecnico guidato da Cottarelli. Giorgio Cremaschi di Potere Al Popolo: “Attentato alla democrazia nel nome della Troika”

La Banca Centrale Europea, i commissari europei, i governi francesi, tedeschi, le agenzie di rating, giornali finanziari stranieri non hanno voluto il governo M5S-Lega utilizzando gli spread, le agitazioni dei mercati. Non hanno gradito il loro programma-contratto che prevedeva la rinegoziazione dei trattati internazionali, dei vincoli economici, il superamento del fiscal compact, del jobs act, la cancellazione della legge Fornero. Non hanno voluto il professore Paolo Savona al Ministero dell’Economia. Una persona stimata in tutto il Mondo invisa alle lobby perchè chiedeva, proponeva semplicemente la nascita “un’Europa diversa, più forte, ma più equa,  un programma di riduzione del debito pubblico non già per mezzo di interventi basati su tasse e austerità – politiche che si sono rivelate errate ad ottenere tale obiettivo – bensì per il tramite della crescita del PIL, da ottenersi con un rilancio della domanda interna dal lato degli investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, sia della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle esportazioni”.

 

Il Presidente della Repubblica ha sostanzialmente accettato i “veti internazionali”, svolgendo un ruolo notarile, ponendo veti,  rifiutando la nomina del Professore Savona, impedendo la nascita del governo guidato da Giuseppe Conte. Nelle prossime ore affiderà l’incarico a Carlo Cottarelli, economista, ex esponente del Fondo Monetario Internazionale gradito a Bruxelles, pronto a costituire un governo tecnico e a redigere un programma/manovra  “lacrime e sangue”.

Mattarella non avrebbe alcuna intenzione di indire a breve nuove elezioni. Potrebbe trascorrere  un anno, forse due.  Calpestata la democrazia. Ignorato il voto popolare. “Dopo stasera è veramente difficile credere nello Stato e nelle sue leggi – afferma Luigi di Maio leader del Movimento 5 Stelle – Ottantadue giorni per cercare di far cambiare mentalità alla politica italiana. Ciò che mi fa arrabbiare di più stasera è che è stato rifiutato un ministro che era del governo Ciampi, non un facinoroso. Lo abbiamo conosciuto insieme io e Salvini quindici giorni fa. Non andavano bene tutti quelli come lui”. “La realtà è che volevano Cottarelli, uno che la maggioranza in Parlamento non ce l’ha – aggiunge Di Maio – Il presidente  Mattarella manda alle Camere un governo che la maggioranza non ce l’ha. Il nostro invece lo aveva. Ecco la cosa grave. Si prende una grossa responsabilità. Sono stato un profondo estimatore di Mattarella ma questa cosa è inconcepibile: era premeditato far fallire il tentativo nostro è della Lega”.

Pochissimi esponenti della sinistra “largamente intesa” hanno assunto una posizione netta sulla vicenda.  Il Partito Democratico si schiera con il Capo della Stato.  Una sinistra in fuga di fronte ad un serio problema per la democrazia del nostro Paese. Pochissime dichiarazioni. Pochissimi esponenti politici hanno il coraggio di esporsi.

Giorgio Cremaschi, ex sindacalista della Fiom Cgil, riferimento politico di Potere al Popolo:

Ubbidendo alla Troika ( UE, BCE, FMI) e ai suoi referenti italiani il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ufficialmente fatto entrare l’Italia nei paesi senza una vera democrazia. Rifiutando di dare l’incarico a Savona per le sue, per altro moderatissime, critiche verso l’euro, Mattarella ha reso chiaro che il popolo italiano, come quello greco e come tanti altri popoli europei, non è libero. La dittatura finanziaria bancaria della UE, che Draghi ha definito il pilota automatico, è intervenuta. Il governo e il potere tedesco, anche con la loro stampa razzista, si sono mossi contro l’Italia e Mattarella ha pronunciato le parole che suonano come de profumdis per la nostra Costituzione democratica, sociale, antifascista. Nel nome del risparmio degli italiani ha fatto saltare un governo che avrebbe riscosso la fiducia della maggioranza del Parlamento. Parlando da presidente aggiunto della Banca Centrale Europea Mattarella ha messo sotto scacco il parlamento, trasportando la democrazia italiana in sabbie mobili mai raggiunte nella sua storia. Neppure Napolitano era arrivato a tanto, avendo sempre ottenuto con le sue pressioni il consenso delle Camere. Ora il timido Mattarella ci porta dentro un golpe bianco. Che non è ovviamente concluso perché ancora non ha sbocchi. Finirà con elezioni nelle quali il presidente della repubblica sarà di fatto uno dei contendenti del confronto, in uno scempio delle regole senza precedenti? Oppure in un governo presidenziale con le camere sotto minaccia? Oppure con un cedimento di qualcuno dei contendenti che distruggerebbe il senso stesso della partecipazione politica? Ogni scenario che si preannuncia è orribile dopo l’orribile atto di Mattarella.  Si conferma ciò che dovrebbe essere chiaro da tempo: la Unione Europea, le sue regole, i suoi trattati sono un colpo di stato permanente contro la nostra Costituzione. Rompere con essi è sempre di più un dovere democratico.  Noi di Potere al Popolo, come nostro sacrosanto diritto, ci preparavamo a opporci al governo Salvini Di Maio per il suo programma e per la sua linea politica , opposti alla nostra. Ora diciamo con altrettanta fermezza che siamo contro Mattarella e il suo atto gravissimo e che intendiamo lottare per una democrazia senza sovranità limitata e senza presidenti della repubblica che, invece essere garanti di una repubblica parlamentare, si ergano a difensori dei risparmiatori, cioè di banche e finanza”

Massimo Villone, costituzionalista, ex parlamentare della Sinistra in un articolo per il  quotidiano Il Manifesto: 

Trattati e convenzioni internazionali non sono le tavole di Mosè. Possono essere messi in discussione, rinegoziati, riscritti, denunciati unilateralmente. In particolare, sull’Europa da anni i governi italiani di ogni colore chiedono un deciso cambio di rotta, senza ottenerlo – scrive Villone – Questo potenziale governo nel suo programma non chiede, in fondo, nulla di più. Come costituzionalista difendo il diritto della maggioranza espressa dagli italiani nel voto di entrare con i propri ministri e il proprio indirizzo politico a Palazzo Chigi. Non spetta al presidente Mattarella impedire che ciò accada. Dovrà essere il popolo sovrano, quando lo riterrà, a metterli alla porta”.

 

I comunisti dei Carc si appellano alla mobilitazione popolare. Scende in campo il segretario nazionale Piero Vangeli:

La principale lezione da trarre dalla vicenda del mancato governo Conte è che non è possibile fare un governo che mantenga le promesse fatte in campagna elettorale senza rompere con i vertici della Repubblica Pontificia (rompere con i ricatti e le minacce di Mattarella, del Vaticano, degli imperialisti USA, europei e sionisti, di Confindustria e degli altri grandi padroni, dei banchieri e della BCE, della Mafia e delle altre organizzazioni criminali e delle massonerie varie) e che bisognava da subito far leva per dare vita al nuovo governo sull’organizzazione e sulla mobilitazione popolare (a partire degli attivisti ed elettori di M5S). Gli elettori di M5S e Lega e tutte le masse popolari devono subito mobilitarsi contro l’ennesimo golpe bianco.  Di Maio e Salvini non devono partecipare all’ennesima pagliacciata delle consultazioni di Mattarella &C per installare il governo del golpe bianco.Partecipiamo a tutte le manifestazioni di protesta che ci saranno nel Paese. Solo i lavoratori e le masse popolari possono fermare il corso disastroso delle cose e costruire una nuova governabilità per il Paese”. 

 
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