Cavalleggeri d’Aosta: La lotta continua contro i ripetitori per il diritto alla salute

Impianti installati ovunque, mercificata la salute dei cittadini

Gli abitanti del Rione Cavalleggeri d’Aosta di Fuorigrotta continuano la lotta per impedire l’installazione di tre ripetitori per telefonini sui piloni di ancoraggio della dismessa funivia Campi Flegrei- Capo Posillipo. Scelta politica e amministrativa decisa dalla Mostra d’Oltremare, proprietaria dei tre manufatti. I tre piloni sono stati affittati alla società T.M.B Italia per conto della Tim dopo l’espletamento di una manifestazione d’interesse. L’unica offerta è arrivata dalla società T.M.B.  Oggi è stata promossa un’assemblea alla quale hanno partecipato i rappresentanti di diverse associazioni e comitato di rappresentanza sociale. Concordate una serie di iniziative, presidi, volantinaggi. Previsti cortei e manifestazioni per la prossima settimana. Manifestazioni e sit-in sono previsti a Palazzo San Giacomo, sede del governo cittadino e alla Mostra d’Oltremare, ente proprietario dei piloni.  “Chiederemo al sindaco Luigi de Magistris di attivarsi per approvare un atto politico amministrativo da formalizzare all’ente Mostra d’Oltremare per rescindere il contratto d’appalto con la società T.M.B e la revoca dell’affitto dei tre piloni – sottolinea Eddy Sorge, portavoce dei comitati e delle associazioni presenti sul territorio – Gli abitanti dei quartieri di Cavalleggeri, Bagnoli e Fuorigrotta hanno già pagato sulla propria pelle gli effetti degli inquinamenti prodotti da Eternit, Italsider  e Cementir. E non solo. Chiederemo un monitoraggio di tutti i ripetitori presenti nei quartieri flegrei”. Significative alcune foto scattate dalla fotoreporter Eliana Esposito 

Gli impianti hanno invaso i quartieri Fuorigrotta, Bagnoli e Cavalleggeri d’Aosta. Installazioni senza criteri e senza regole.  Mercificata la salute dei cittadini. Eloquente uno studio condotto alcuni anni fa   dall’Associazione Napoletana Giovani Ricercatori, commissionato dal Comune di Napoli dalla ex assessora Pina Tommasielli. Un dettagliato e articolato lavoro basato sulla mappatura delle municipalità  basato su tre banche dati: l’Istat, i certificati di morte del  comune di Napoli e i dati ReNcaM della Asl Napoli 1.  In un arco di tempo che va dal 2004 al 2009, lo studio ha evidenziato tra Fuorigrotta e Bagnoli, un aumento del tasso di mortalità, di incidenza e prevalenza del mesotelioma, un tumore strettamente collegato all’attività lavorativa industriale e correlata all’utilizzo industriale dell’amianto.

Ciro Crescentini

(foto di Eliana Esposito) 

                                            

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