Caso Vespa, Sasso revoca l’incarico al docente dopo le polemiche

Il professore napoletano è sotto processo, con le accuse di diffamazione e minacce all’ex ministra Azzolina. Rimosso dallo staff del sottosegretario leghista all’istruzione, su richiesta di Bianchi

Dopo lo scontro e le polemiche, per Pasquale Vespa (nella foto) arriva la revoca dall’incarico di staff del sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso. Vespa, napoletano classe ’67, tempo fa è stato querelato per diffamazione e minacce reiterate dall’ex ministra Lucia Azzolina, finita sotto scorta. Il processo al docente-sindacalista dei precari inizierà il 9 aprile a Napoli. La nomina al ministero aveva scatenato le proteste del Movimento 5 Stelle, e non solo. E dopo 48 ore Sasso si è dovuto arrendere, su esplicita richiesta del ministro dell’Istruzione. Patrizio Bianchi, pur riconoscendo l’autonomia dei sottosegretari nella nomina del loro staff, ha chiesto all’esponente della Lega di valutare attentamente l’opportunità della scelta. Il ministro ha quindi ricevuto dal Sasso la disponibilità di Vespa a sospendersi dal suo incarico, in attesa del chiarimento della sua posizione. Di conseguenza, Bianchi ha dato mandato all’amministrazione di procedere alla revoca dell’incarico. Bianchi ha anche espresso massima stima nei confronti di Azzolina.  “Ringrazio il ministro Bianchi per la decisione di revocare l’incarico a Pasquale Vespa. Ha fatto la cosa giusta – commenta l’ex ministra dell’Istruzione-. Permettere al sottosegretario Sasso, con delega al cyberbullismo, di assumere al Ministero dell’Istruzione la persona che mi ha minacciato per anni – e che per questo è a processo – sarebbe stato un segnale terribile per la stessa comunità scolastica. Non è solo con le norme ma anche con gli esempi e i comportamenti che si può aiutare la scuola a formare i giovani nel rispetto e nella tolleranza. In queste ore ho ricevuto affetto e solidarietà da tutto il M5sS ma anche da Pd e Leu, che ringrazio. Dispiace invece che il sottosegretario Sasso non abbia compreso la gravità della cosa e si ostini a difendere l’indifendibile”. 

(Foto Pasquale Vespa/Facebook)

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