Carcere Salerno, detenuta si toglie la vita

In Campania, dall’inizio dell’anno, sette persone si sono tolte la vita in cella

Suicidio nella Sezione Femminile dell’Istituto Penitenziario di Salerno. Una detenuta salernitana di 44 anni, ha deciso di togliersi la vita impiccandosi. Doveva scontare una pena definitiva per furto e rapina fino al 2021. “La detenuta approfittando che le altre tre compagne di detenzione dormivano, alle prime luci dell”alba, di questa mattina, utilizzando un lenzuolo alle inferriate della finestra del bagno ha messo in atto il suo insano gesto – spiega Emilio Fattorello segretario del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sappe – L’agente in servizio verso le 6.30 durante il giro di controllo si accorgeva di quanto successo. A nulla sono valsi i tentativi di soccorso del Sanitario dell’istituto e del personale del 118 giunti sul posto”.

E’ la prima donna a suicidarsi in Campania, dove dall’inizio dell’anno già sette detenuti si sono tolti la vita. Il carcere deve servire a rieducare non a togliere la vita, o a restringere diritti ed annullare la dignità” – afferma  il Garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello, che riferisce anche di un tentato suicidio verificatosi ieri nel carcere di Avellino.

Dopo i sucidi molti operatori penitenziari e sindacati di categoria, osserva Ciambriello “chiedono sia più assunzione di personale che il restringimento di libertà,la chiusura delle celle, del regime aperto per i detenuti e il superamento della vigilanza dinamica. Sono temi fuorvianti. Il Ministero ha destinato appena 73mila euro per il trattamento dei detenuti campani su una popolazione di 7642 persone, ci sono solo 95 educatori, 43 psicologi ministeriali ed una ventina di psicologi e pschiatri delle Asl per i 15 istituti campani”

 

 

 

 

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