Carcere Poggioreale, esposto Garante in Procura: “condizioni inumane”

Dai cubicoli alle camerate con 14 persone

Il garante nazionale dei detenuti ha presentato un esposto alla procura di Napoli in merito a un presunto maltrattamento avvenuto all’interno del carcere napoletano di Poggioreale. Il Garante, che ha effettuato una visita presso l’istituto penitenziario più popoloso d’Italia, con l’intero Collegio e una delegazione di sei persone, ha riscontrato alcuni episodi che sono stati oggetto di approfondimento. In particolare, il caso di una persona che, a seguito di crisi di natura psichica, è stata sottoposta a sorveglianza a vista e trasferita il giorno della visita del Garante in un altro Istituto per generici motivi ‘disciplinari’, senza consentire al Garante stesso di incontrarla”. Per tale motivo, si legge in una nota, “una parte della delegazione si è recata all’istituto dove tale persona si trovava e ha constatato direttamente i visibili segni di lesioni che aveva su varie parti del corpo. Tale situazione, sulla quale il Garante ha fatto una serie di approfondimenti, è stata oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli, presso cui è stato istituito con il ‘Gruppo specializzato intersezionale per i reati commessi in luoghi di custodia o di detenzione e comunque in danno di soggetti privati della libertà personale’ che collabora con il Garante nazionale”. Il Garante definisce “disagevoli le condizioni degli ambienti di lavoro, con l’ufficio della matricola, operativo 24 ore al giorno, che si trova in un semi-interrato insalubre, con luce insufficiente e forte umidità, come già segnalato dal Garante a seguito della visita effettuata a fine 2017, inizio 2018. Le stanze di pernottamento delle persone detenute sono estremamente disomogenee. Si va dai cosiddetti `cubicoli’ con i servizi igienici a vista, ai cameroni da 14 persone. Particolarmente degradate alcune sezioni, come quella per persone malate o disabili, con letti a castello anche a tre piani”.  Riguardo alla qualità della vita detentiva, il Garante nazionale rileva “la carenza dell’offerta lavorativa e la difficoltà a realizzare le attività trattamentali data la grave scarsità di spazi. Apprezza, tuttavia, l’impegno messo in campo dalla Direzione per attivare nuove e diverse iniziative”.

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