Parte il piano di verifiche del governo regionale. A molte strutture potrebbe essere revocato l’accreditamento
Troppi parti cesarei nelle strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate della Campania. Il governo regionale ha deciso di procedere alla revoca degli accreditamenti per le strutture che si discostano in maniera abnorme dalla media nazionale e regionale.
Nelle ultime ore è partito un articolato programma di verifiche e di controlli. Le verifiche inizieranno nelle strutture private e pubbliche a più forte scostamento dalle medie. Si chiederà, nelle prossime ore, la documentazione giustificativa alle seguenti strutture accreditate: “San Paolo” Aversa; Ospedale Internazionale (Napoli);Clinica Sanatrix (Napoli). Verifiche saranno fatte agli ospedali di Sessa Aurunca, Vallo della Lucania e Battipaglia. G
li esperti non hanno dubbi: dietro il boom di cesarei in Italia (38 per cento nel 2016) e in Campania (60 per cento), non ci sono solo la paura del dolore e l’età avanzata delle future mamme. C’è anche la convenienza economica. Per ogni parto cesareo eseguito la clinica privata convenzionata o l’azienda ospedaliera pubblica incassa un rimborso di 2400 euro. Il doppio rispetto al parto naturale, poco più di 1200 euro. E se non va tutto liscio e si verificano complicazioni, la differenza sale a 1500 euro.