In aumento gli infortuni sul lavoro in Campania, diminuiscono le morti bianche
L’Inail mette a disposizione 23 milioni di euro per finanziare a fondo perduto le piccole e medie aziende campane che presenteranno progetti per il miglioramento della condizione di salute e sicurezza dei lavoratori, nuovi macchinari, riduzione rumore ed emissioni. Il bando ISI 2017 è stato illustrato oggi a Napoli, presso la sede dell’Acen in piazza dei Martiri. Presenti all’iniziativa Federica Brancaccio, presidente Acen, Carmela Pagano, prefetto di Napoli, Sonia Palmeri, assessore alle Risorse Umane e Lavoro della Regione Campania, Angela Verde, presidente del Gruppo Giovani Ance Campania e Paola Marone, presidente Cfs Napoli. I lavori sono stati aperti da Daniele Leone, direttore regionale Inail Campania. Presente una delegazione dei dirigenti regionali e provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
“Diffondere la cultura della sicurezza- ha affermato l’Assessore Sonia Palmieri-significa mettere insieme prevenzione, formazione, vigilanza ed investimenti mirati. I datori di lavoro debbono essere pienamente consapevoli che investire in sicurezza è un valore ed un risparmio. È una garanzia nei confronti di se stessi e la propria organizzazione, un patto di reciproco affidamento, che rafforza il legame con il dipendente – ha continuato Palmieri – La Regione Campania, in sinergia con gli altri enti e istituzioni, contribuisce a far crescere la consapevolezza e la cultura del lavoro di qualità, affinché sia un modello a cui tendere. Lo facciamo in molti modi, innanzitutto partendo dai giovani, inserendo con costanza questo tema nei percorsi scolastici ed ancor più negli anni dell’alternanza scuola/ lavoro. Ci puntiamo così tanto che abbiamo istituito corsi gratuiti per i dipendenti degli oltre 300 Piccoli Comuni campani, affinché siano formati gratuitamente, dall’Ufficio Regionale Datore di Lavoro, senza oneri a carico di alcuna amministrazione – ha puntualizzato l’assessore Palmieri – Un grande sostegno arriva dal bando ISI 2017 dell’INAIL, che finanzia le spese sostenute dalle aziende per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I finanziamenti sono a fondo perduto e finanziano anche progetti volti all’adozione di modelli organizzativi che permettono il reingresso in azienda di dipendenti vittime purtroppo, di infortunio”.
I fondi messi a disposizione dal bando Inail sono suddivisi in cinque assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei progetti realizzati: progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale; progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi; progetti di bonifica da materiali contenenti amianto; progetti per micro e piccole imprese operanti nei settori del legno e della ceramica; progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli . Con il nuovo bando Isi, si allarga la platea dei destinatari degli incentivi. Oltre alle imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura,, l’asse di finanziamento dedicato alla riduzione del rischio dovuto alla movimentazione dei carichi è aperto ai progetti presentati dagli enti del terzo settore, anche non iscritti al registro delle imprese ma censite negli albi e registri nazionali, regionali e delle province autonome. I progetti possono essere presentati anche dagli enti bilaterali previsti dai contratti nazionali di lavoro di settore, come il Cfs, Centro Formazione e Sicurezza, organismo gestito da rappresentanti dei costruttori e delle organizzazioni sindacali previsto dal contratto dell’edilizia.
La salute e sicurezza sul lavoro è un’espressione di grande civiltà di una comunità, costituendo un vantaggio economico per l’impresa che ne adotti i sistemi ed una condizione di salvaguardia, fiducia e motivazione per il dipendente che ne beneficia. Sarebbe necessario, giusto, utile incrementare i controlli e la vigilanza per verificare come saranno spese e rendicontate queste risorse pubbliche concesse a fondo perduto, l’effettiva trasformazione dell’organizzazione del lavoro aziendale, l’attuazione reale dell’etica e della responsabilità sociale.
Intanto, ogni anno si fa la conta dei morti e dei feriti sui posti di lavoro. Nel 2017 in Campania sono stati denunciati 22.123 infortuni sul lavoro nel corso del 2017. La maggior parte degli infortuni avvenuti in Campania sono stati registrati nel settore dell’industria e dei servizi, vale a dire il 68% del totale. Il numero maggiore di infortuni si è registrato nella provincia di Napoli: 10.898. Qui il numero degli infortunati è aumentato del 3% rispetto al 2016, quando il numero degli infortuni sul lavoro era di 10.952. Nella provincia di Salerno sono stati denunciati 5.354 infortuni, qualche unità in meno rispetto all’anno precedente: 5.363. 3.005 infortuni denunciati nella provincia di Caserta, cifra in aumento dell’1% rispetto al 2016. Nel 2016, infatti, gli infortuni registrati erano 2.981. Avellino ha registrato 1.732 denunce d’infortunio sul lavoro, solo nove infortunati in meno dell’anno precedente. Nel 2016 gli infortuni sul lavoro denunciati nella provincia di Avellino sono stati infatti 1.741. Si fa meglio che altrove in provincia di Benevento. Qui sono diminuiti del 9% gli infortuni sul lavoro. Infatti, nel 2016 gli infortuni riportati dall’Inail sono stati 1.241. Nel 2017 il numero di infortuni sul lavoro registrati nella provincia è stato di 1.134. Nella nostra Regione nel 2017 sono morte 60 persone sul lavoro. Nonostante 60 caduti sul lavoro sia una cifra inaccettabile può rincuorare pensare che in Campania il numero è diminuito. Nel 2016, infatti i decessi sul lavoro in Campania sono stati 69. Nel 2017 il numero è sceso a 60. Vale a dire che nove persone in meno sono morte rispetto all’anno precedente. La Lombardia è la regione nella quale si sono registrati più casi di morte sul lavoro: 132, per l’esattezza. La regione Valle d’Aosta è la più “fortunata” in quanto nel 2017 ha registrato due morti bianche
Nel 2017 la Campania ha visto morire 60 persone durante il turno lavorativo. 27 caduti sul lavoro in provincia di Napoli, una persona in più rispetto a quelle morte nell’anno precedente. Nella provincia di Salerno l’Inail riporta 15 morti bianche, tre in meno rispetto a quelle avvenute nel 2016. Sono 12 i morti sul lavoro a Caserta e provincia, stessa cifra rispetto all’anno precedente. Nella provincia di Avellino sei persone sono morte per mancata sicurezza sul lavoro, numero diminuito di due unità rispetto all’anno precedente. Nella provincia di Benevento nessun infortunio sul lavoro ha avuto un esito mortale, a differenza dell’anno precedente che registrava cinque persone morte sul lavoro. Il grafico riporta il numero di morti bianche in ogni provincia campana. La provincia di Benevento non è presente visto che nel 2017 non si è registrato nessun infortunio mortale sul lavoro. La diminuzione degli infortuni è dovuta all’efficace lavoro di prevenzione e di sensibilizzazione promosso dall’Inail e dagli enti bilaterali e anche allo stato di crisi del settore, ai pochi cantieri aperti.
Ciro Crescentini